New York Marathon dei primatisti: vincono Kamworor e Jepkosgei

I due keniani vincitori della New York Marathon sono i primatisti mondiali della distanza di mezza maratona. Battuta la Keitany, Desisa si ritira.
New York Marathon dei primatisti: vincono Kamworor e Jepkosgei© EPA
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NEW YORK - Sole, cielo azzurro e temperatura gradevole ad accompagnare i 52mila maratoneti della 49^ New York Marathon, la maratona delle maratone, la più ambita da tutti, dai grandi campioni così come dal popolo degli amatori che per essere presenti spendono 400 dollari per il pettorale e oltre 1500 dollari a testa per il viaggio obbligatorio tramite i tour operator del settore.

Kenya che domina la classifica e le posizioni di testa della New York Marathon grazie a due pezzi da novanta della scuderia degli altipiani grazie a Geoffrey Kamworor, che si presenta in Central Park in 2h08’13” e a Joyciline Jepkosgei in 2h22’38, uno dei migliori tempi di sempre nella città della grande mela. Da segnalare il ritiro verso il 10° km di Lelisa Desisa, il vincitore del 2018 e medaglia d'oro sempre in maratona ai mondiali d'atletica meno di un mese fa nel caldo di Doha. Proibitivi due impegni di così grande importanza in soli trenta giorni, un recupero energetico che non è avvenuto, la benzina finisce ben presto e la promessa di vincere due New York Marathon consecutive è così svanita.

Entrambi sono i primatisti del mondo in mezza maratona, Kamworor a settempre a Copenaghen ha corso in 58’01”, Jepkosgei nell’ottobre 2017 ha fermato il cronometro sul 1h04’51” a Valencia, tempo battuto quest’anno da Brigid Kosgei con 1h04’28” ma ottenuto su un percorso non omologabile e dunque primato non convalidato.

Il 26 enne Kamworor fa il bis dopo il successo del 2017, la Jepkosgei dimostra di essere un’atleta completa vincendo a New York nella sua gara d’esordio in maratona sfidando per tanti chilometri Mary Keitany. Quest’ultima, nel viaggio di 42,195km che parte dal ponte di Verrazzano per arrivare a Central Park dopo aver attraversato tutti i cinque quartieri di New York, ha già vinto 4 volte e per la seconda volta arriva sul secondo gradino del podio. Al femminile può gioire un po’ anche l’Italia, sia Jepkosgei che Keitany hanno come managar niente meno che Gianni Demadonna, secondo a New York nel 1987 e da diversi anni uno dei procuratori d’atleti più imporanti e quotati del mondo.

Niente italiani tra i top runner, possiamo consolarci con gli oltre 2800 connazionali al via, numero in calo rispetto agli oltre 3000 del 2018, ma rimaniamo sempre la nazione più partecipativa dopo gli Stati Uniti.


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