Eleonora Corradini, 221km in 24 ore: "L'ultramaratona è la mia vita"

L'atleta romana Eleonora Corradini, pacer dell'Acea Run Rome The Marathon, domenica si è laureata campionessa italiana Fidal ultramaratona 24 ore correndo 221km alla Lupatotissima

Nessuna finish-line ma un colpo di pistola come punto di arrivo. E’ questa la prima vera grande particolarità delle gare a tempo: 6, 12, 24 oppure, addirittura, le 48 ore. Alla Lupatotissima, tradizionale e storica gara annuale dedicata agli ultramaratoneti si corre sempre almeno la 24 ore. Un giorno intero. Dalle 10 della mattina del sabato alle ore 10 della mattina della domenica. Quest’anno la Lupatotissima, dopo la rinuncia negli ultimi mesi causa Covid da parte di Biella, è stata gara valida per il Campionato Italiano Fidal 24 ore su strada. Organizzata da sempre da Gsd Mombocar, la particolarità è che è stata spostata in fretta e furia negli ultimi giorni dalla tradizionale sede di San Giovanni Lupatoto a Bussolengo, sempre provincia di Verona e nuovo percorso di gara, di 1.185,47 metri, da ripetersi per tutto il tempo.

Prima donna al traguardo è stata la romana Eleonora Rachele Corradini con superlativa prestazione di 221,177 km (media 6’31”/km) che rappresenta, oltre al suo nuovo personale migliorato di 9 km, anche la quarta italiana di tutti i tempi, dopo Monica Casiraghi (231,390 km), Annemarie Gross (229,166 km) e Lorena Brusamento (221,719 km). Ma le belle notizie in chiave ‘maglia azzurra’ sono state diverse, con un podio tutto italiano e con prestazioni tutte superiori ai 200 km. L’argento è andato alla friulana Elena Fabiani (personale di 209,451 km migliorato di 4 km, ora undicesima italiana di sempre) e il bronzo alla valdostana Francesca Canepa, specialista dei trail e al debutto nella specialità, con 203,367 km.

Eleonora Corradini sei mesi fa era nella lista ufficiale dei pacer dell’Acea Run Rome The Marathon, la maratona di Roma poi annullata causa Covid19 ad inizio marzo, da lì in poi per la giovane atleta romana sono cambiate tante cose: “Durante il lockdown sono riuscita ad allenarmi, mi trovavo a Roma e come tanti ho acquistato un tapis roulant per poter continuare ad allenarmi. In casa ho lavorato di più sulla velocità che sulle lunghe distanze, anche se ho corso sopra ben 4 maratone e una 50km. In quei mesi ho cambiato anche allenatore, ora mi segue Paolo Bravi che ha vestito più volte la maglia azzurra di ultramaratona. Con Paolo stiamo lavorando sulla qualità per velocizzare un po’ il passo, ritmo che risulta utile anche sulle lunghe distanze. Per quanto riguarda la mia vita invece fino a prima del lockdown vivevo fuori Roma e lavoravo in un’azienda di abbigliamento sportivo. Ho avuto tempo per riflettere e sono tornata dalla mia famiglia a Roma, ho ricominciato a studiare per diventare personal trainer”.

La Lupatotissima 24 ore è stato un bel banco di prova per Eleonora dopo tanti mesi di allenamenti e poche gare: “La gara femminile è stata molto dura e agguerrita fin dall’inizio, con ritmi intorno al 5’ al km, che per una 24 ore è velocissimo. Ho gestito la foga iniziale per cercare di non ‘scoppiare’ e tenere la mia tattica di gara, ovvero stringere i denti e continuare sempre a correre. Anche piano, ma correre! Questo è il vero segreto di una ultra. Bellissima emozione, bellissima gara, con la mia famiglia a tifare e con il nuovo primato personale superando i 220km. La 24 ore è una esperienza assurda, la più dura, ma la felicità che si prova ti fa dimenticare tutta la fatica”.

Ultramaratoneta significa districarsi in tutto quel mondo che c’è oltre i fatidici 42,195km, come le 50 o le 100km o ancora le gare a tempo, e se a Eleonora Corradini le si chiede quale sia la sua distanza preferita arrivano i dubbi e le incertezze: “Faccio fatica a decidere, adoro correre a lungo, mi piacciono tutte. Quella dove mi sento più forte è senz’altro la 24 ore, la maratona ormai la uso come allenamento anche se vorrei correrne una davvero forte e  fare, per me, un buon tempo. Per scaramanzia preferisco non dire…quanto tempo”. E così eccoci alla Lupatotissima 24 ore e la vittoria del titolo italiano in palio: “Avevo deciso di fare la Ultrabalaton in Ungheria, che era in Aprile e che ora si svolgerà la prima settimana di ottobre. Mi ero iscritta a luglio, all’epoca era confermata, ora però per gli italiani è vietato andare in Ungheria, se non con un lungo periodo di quarantena, per nuove restrizioni ungheresi, così ho dovuto rinunciare e ho optato per la Lupatotissima. Una scelta di poche settimane fa, una scelta ‘in corsa’ perché ho dovuto cambiare tabella, avevo fatto a inizio settembre la 100km dell’Etna quindi ho avuto davvero poco recupero. Ho fatto però tutta l’estate una preparazione molto dura, con tanti allenamenti al caldo, con doppi se non tripli allenamenti, un periodo durissimo dove ho corso spesso anche 180km alla settimana”

Gli ultramaratoneti non sono persone da grandi programmi, sono abituati a guadagnarsi i traguardi giorno per giorno e così anche Eleonora Corradini: “Fisso un obiettivo per volta, il prossimo dovrebbe essere il Mondiale 24 ore a Timisoara in Romania a maggio 2021, speriamo non venga annullato. Nel caso vedrò se fare la 9 Colli Running da 202km o riprovare con la Ultrabalaton in Ungheria saltata quest’anno. Non ho obiettivi futuri o lontani, vivo la mia passione nel quotidiano. Devo molto all’ultramaratona, la corsa mi ha cambiata tantissimo, mi ha insegnato che per raggiungere degli obiettivi è necessario fare sacrifici. Tutti gli obiettivi si possono raggiungere, bisogna impegnarsi, nello sport e nella vita, bisogna quindi lottare per ottenere ciò che si vuole. Le 12 o le 24 ore ti insegnano a soffrire e impari che questa sofferenza è sempre passeggera, che dopo i momenti duri ci sono sempre i momenti belli. E’ facile dunque paragonare una gara da 24 ore alla vita, per me sono la stessa cosa”

Il pensiero non può che andare anche all’Acea Run Rome the Marathon 2021 e a quel ruolo di pacer che l’attende e alla festa che dovrà essere per la città: “A Roma ho corso la mia prima maratona, è la mia città e nel 2021 dovrebbe essere la mia 6^ maratona di Roma. L’Acea Run Rome The Marathon spero si possa svolgere nelle condizioni migliori possibili, senza le tante restrizioni che abbiamo vissuto in questo periodo. Spero che sia una grande festa come è sempre stata in questi anni e auspico che diventi presto una delle maratone migliori del mondo. Noi Pacer saremo pronti a dare una carica a tutti”.


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