Corse e gare: runner ‘corriamo italiano’. Scegliete l’Italia

L’incertezza legata al clima pandemico rischia di creare pesanti cicatrici nel mondo della corsa su strada italiana. E’ tempo di correre in Italia, di iscriversi nelle grandi maratone di casa nostra, è tempo di aiutarci e di fare squadra
Corse e gare: runner ‘corriamo italiano’. Scegliete l’Italia
Cesare Monetti
5 min

Dove sono finiti i runner italiani? Dopo oltre un anno di annullamenti e rinvii, speranze di ripartire e delusioni, finalmente le gare su strada sono ripartite, seppur con qualche, ma non esageratamente stringente, limitazione.

Prima del Covid gli eventi erano cadenzati, si avvicendavano domenica dopo domenica e chiamavano a raccolta migliaia di runner. Un movimento, quello della corsa su strada, che era in crescita, il running era ed è sempre di più un fenomeno in gran voga. 

Quel che rimane nel settore ‘agonistico’ è una lotta ad armi impari delle grandi maratone italiane rispetto alle blasonate ed immense maratone estere. Da decenni moltissimi atleti italiani vanno a caccia di nuove esperienze, per vivere il clima delle Major Marathons come Londra o New York o Berlino, c’è anche la voglia di scoprire altre città, trascorrere un weekend in un contesto culturale diverso, evadere dalla routine nazionale. Quel che penalizza gli eventi running italiani sono in primis i certificati medici richiesti ai partecipanti stranieri. Un vero, grande, importantissimo, limite.

La pandemia ha cambiato tutto, in questo momento il calendario è saturo di eventi sovrapposti, spesso geograficamente vicini, è il risultato di ricollocamenti, posticipi, tentativi di recupero di una edizione persa nel vuoto. In questi mesi ci sono tanti, anzi troppi, eventi, e un numero inferiore di runner. Tante gare, sono in estrema sofferenza.

Eppure, alcuni grandi eventi esteri che richiamavano tantissimi italiani sono stati cancellati o vietati agli europei (vedi New York Marathon), o ancora sono state richieste prove vaccinali, tamponi e passenger locator che hanno inibito timidi tentativi di spostarsi all’estero per correre una maratona. Ma i finisher delle nostre gare non sono aumentati, e a guardare i numeri viene anche da chiedersi che fine abbiano fatto quegli stessi runner che erano abbondanti e straripanti nelle cronache dei media durante il difficile periodo del lock-down.

MARATONE ITALIANE - Gli organizzatori dei grandi eventi italiani sono sempre lì, da anni in attesa di far vivere alla propria manifestazione l’edizione d’oro, quella nella quale il lavoro e la passione messi in campo per organizzarla siano ricambiati dalla soddisfazione di una folla di runner che ad oggi spesso preferisce andare all’estero, sottostimando ingiustamente le competizioni nostrane.

Gli organizzatori sono tutti lì, a guardare le forze e le strategie messe in campo per realizzare un evento di successo e a calcolare gli importanti danni economici che la pandemia ha lasciato nei propri bilanci, ma anche a guardare alla bellezza delle città d’arte e chiedersi perché non meritino un’occasione. Ed è per questo che gli organizzatori si uniscono a chiamare a raccolta i runner italiani, invitandoli a partecipare ad eventi in Italia, che non hanno nulla da invidiare a quelli esteri e che, semmai, dall’estero guardano con un po’ di sana invidia. Il Colosseo e l’Altare della Patria, la Torre di Pisa o l’Arena di Verona, piazza San Marco o piazza della Signoria e il Duomo di Firenze sono senza dubbio luoghi assai più affascinanti di tanti vialoni di maratone estere senza storia, senza appeal, senza qualcosa da raccontare.

A questo punto, c’è un appello vero e proprio. Si chiede ai podisti italiani di fare squadra, di scegliere l’Italia, di valorizzare ciò che abbiamo, di viaggiare lungo il Bel Paese e correre le nostre maratone ‘azzurre’. Ci sarà la Venicemarathon del 24 ottobre, a novembre le maratone di Ravenna, Verona e Firenze, a dicembre la Sorrento Positano e le maratone di Pisa e Reggio Emilia. Organizzazioni capaci e d’esperienza, che fanno un lavorone immenso considerati i budget a disposizione, al centro di città uniche e straordinarie. Arte, storia, cultura, buon cibo. Qualsiasi città, qualsiasi maratona italiana è una gran bella maratona, da vivere, correre e visitare anche con la famiglia.

Diamoci una mano, stringiamoci a coorte, uniamo le energie, uno slogan efficace potrebbe essere ‘corriamo italiano’. La scelta è certamente ampia e magari da qui potrebbe nascere una nuova tradizione, quella di partecipare a tutte le più importanti maratone italiane prima di andare all’estero.  


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