Gli alimenti NO. Per i runner che vogliono essere davvero al top

Molti amatori abbinano una alimentazione salutare ai programmi di allenamento, attenzione ad alcuni messaggi riguardo alla salubrità di alcuni prodotti che, in alcuni casi, sarebbe meglio evitare.
Gli alimenti NO. Per i runner che vogliono essere davvero al top
Cesare Monetti
3 min

Molti amatori abbinano una alimentazione salutare ai programmi di allenamento. Sono, quindi, ben noti “cibi si” e che addirittura hanno il potere di ridurre le infiammazioni, agevolare la ripresa dagli infortuni e migliorare le prestazioni atletiche. Sono noti anche cibi che vanno sicuramente evitati, in generale o a ridosso di una gara, ma alcuni messaggi riguardo alla salubrità di alcuni prodotti possono determinare false aspettative e, addirittura, in alcuni casi si tratta di prodotti che sarebbe meglio non consumare.

DA EVITARE - Tra i cibi che sicuramente vanno evitati ci sono snack confezionati (anche quelli fat o sugar free) in quanto contengono additivi e conservanti, prodotti contenenti edulcoranti, perché sono in grado di stimolare il rilascio di insulina, fritture ed olii, ad eccezione di quello di oliva che, invece, ha un potere antinfiammatorio, margarine, in quanto prodotti rettificati chimicamente e fonte di acidi grassi saturi, bevande gassate e/o edulcorate/zuccherate, prodotti contenenti zucchero raffinato, formaggini e sottilette e la lista potrebbe continuare a lungo. In realtà, però, si tratta di cibi che facilmente possono essere associati ad un effetto dannoso, indipendentemente dalla prestazione atletica che si voglia ottenere. Vietati gli alcolici, sebbene pare che anche i runner più convinti facciano fatica a rinunciarvi.

GLI INSOSPETTABILI - I pericoli, invece, li riscontriamo in quei cibi “insospettabili”. Pensiamo, ad esempio, ai fiocchi di mais, un prodotto semplice che fa parte della colazione abituale di molti runner. Si tratta di un alimento che ha un elevato indice glicemico. Vanno limitati anche i prodotti contenenti fruttosio, essendo questo un prodotto che viene metabolizzato solo dal fegato, al contrario del glucosio che è una fonte di energia per tutti i tessuti. Quindi, no a prodotti come succo d’agave, frutta disidratata (prugne, albicocche, fichi, datteri), limitare anche i prodotti contenenti alte dosi di zucchero, come i succhi di frutta già pronti e, in generale, tutti i prodotti inscatolati in quanto ricchi di conservanti ed esaltatori di gusto. Tra le verdure, quelle appartenenti alla famiglia delle Brassicacee (cavoli) hanno il problema della digeribilità. A causa di uno zucchero indigesto per l’intestino umano, si può avere del gonfiore intestinale. Inoltre, specialmente i cavolfiori, ad alte dosi possono inibire la funzione della tiroide, creando un effetto simile alla patologia di ipotiroidismo. Sfatiamo anche il mito su tonno e salmone, non perché non siano degli alimenti eccezionali grazie al contenuto in omega-3 ma perché la massa grassa di questi pesci trattiene sostanze tossiche, soprattutto metalli pesanti.

 

 

 

 

 


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