Coronavirus: la nutrizione durante la quarantena

Il coronavirus ci obbliga ad un ritmo di vita più lento, il Prof. De Angelis ci consiglia come migliorare la nostra nutrizione.
Coronavirus: la nutrizione durante la quarantena
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In questo periodo di forzata (e, a mio parere, assurda – ma questa è un’altra storia) restrizione del movimento, nonostante ci consideriamo “stressati” siamo invece, dovendo stare tra le mura domestiche, quasi tutti privati per gran parte della giornata anche della attivazione del Sistema Nervoso Simpatico, quello della “lotta e della fuga”, che normalmente è abbastanza attivo durante le giornate lavorative, in maggior misura a volte quando si passano a contatto con i clienti, il pubblico o i colleghi.

Questo fa sì che oltre alla riduzione delle uscite caloriche, dovute alla mancanza di attività fisica (per chi la faceva regolarmente), vi è, parallelamente alla riduzione dell’attività del Sistema Simpatico, una maggiore attività del Sistema Parasimpatico. Mentre quello Simpatico è deputato alla lotta ed alla fuga, più attivo mentre l’animale è in uno stato di allerta in un ambiente potenzialmente ostile, quest’ultimo è invece deputato al riposo, alla assunzione di cibo, alla riparazione dei danni fisici fatti durante l’attività, alla digestione, ed alla costruzione, in definitiva alla fase anabolica, ed è tipicamente più attivo mentre l’animale si trova nella sua tana e durante la notte. Lo squilibrio a favore dell’attivazione del Parasimpatico e a sfavore del Simpatico fa sì che si verifichi il tanto temuto “abbassamento del metabolismo”, ossia una condizione di risparmio per cui l’organismo diventa meno esigente ed una stessa quantità di calorie assunte si tramuta quindi più facilmente in grasso di riserva.

Questo è quindi un motivo in più per fare attenzione al bilancio tra consumi, diminuiti, ed entrate, aumentate. Le entrate, anche se ve ne sarebbe meno esigenza, aumentano invece perché manca la condizione di soppressione della fame tipica dell’attivazione Simpatica, come tipicamente accade quando uno, molto preso da un compito lavorativo, non sente fame per un giorno intero.

Succede così che uno sperimenta un senso di fame continuo che, trovandosi in casa, riesce facilmente a soddisfare aprendo il frigorifero.

E’ questo quindi il momento di darsi una vera regola per non accumulare (ulteriori) chili in eccesso.

Bisogna fare molta attenzione e ricordarsi di fare cinque pasti al giorno, tutti, pasti tradizionali e spuntini, della stessa quantità totale e della stessa composizione. Ogni pasto deve infatti comprendere sia una minima quantità di carboidrati (ad es. pane, crackers, cereali, etc.) sia una certa quantità di proteine (ad es. frutta secca con guscio, carne magra/pesce, legumi, yogurt, etc) e, possibilmente, verdure.

In particolare, essendo i carbodrati una sorta di benzina utile all’attività fisica, questi, pur potendo essere presenti in tutti i pasti (anche se li sconsiglio dal pomeriggio in poi), vanno ridotti molto drasticamente in questo periodo di minore attività fisica.

La regola fondamentale è quindi…mangiare di più! Anche se sembra paradossale, bisogna anticipare il senso di fame e fare quelle cose che sono state sempre considerate sbagliate, specialmente dai nostri nonni e genitori, come “mangiare fuori pasto” e “rovinarsi l’appetito”.

A cura del Prof. De Angelis, consulente 6più Human Potential.

 

 

 

 

 


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