Garozzo esclusivo: "Adesso voglio vincere anche in corsia"

Il fiorettista azzurro (campione olimpico, mondiale ed europeo), lascia le Fiamme Gialle per intraprendere la carriera da medico: "Sport e studio possono coesistere: esserne l'esempio vale un oro, La mia Juve? Prenderei Zidane"
Garozzo esclusivo: "Adesso voglio vincere anche in corsia"© EPA
Alberto Dolfin
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«Scusa il fiatone, ma ho appena finito l’allenamento». All’olimpionico dottor Daniele Garozzo non piace proprio star fermo e ora si divide tra le corsie d’ospedale e le pedane, cercando di eccellere in entrambi i campi. Per portare avanti il doppio sogno ha dovuto salutare le Fiamme Gialle, che l’hanno ringraziato per le tante medaglie infilzate ed elogiato per il percorso accademico eccelso, terminato con il massimo dei voti: 110 e lode all’Università di Roma Tor Vergata, con la tesi in chirurgia vascolare.

Come riesce a portare avanti la doppia carriera?
«È una sfida bellissima quella che mi aspetta. Essere un riferimento per i ragazzi su come conciliare sport e studio è valso tutti i sacrifici che ho fatto. Quando un genitore mi incontra e mi dice “Grazie Daniele, sei un esempio per i nostri figli”, per me vale più di qualsiasi medaglia d’oro. Ora si fa sul serio e 36 ore settimanali di lavoro sono un bell’impegno, però poter lanciare il messaggio che sport e studio non solo possono coesistere, ma possono anche essere propedeutici l’uno per l’altro, è una motivazione in più. Perché la Medicina? Ho seguito le orme di papà Salvo, che è angiologo e da piccolo mi ha appassionato facendomi vedere il cartone “Esplorando il corpo umano”».

Ci racconta la sua routine in ospedale?
«A Tor Vergata abbiamo un servizio di pre-ospedalizzazione in cui si fa anche medicina dello sport. Ci muoviamo tra questa disciplina e cardiologia, per cui è molto stimolante, poi i colleghi sono meravigliosi, gli strutturati sono gentilissimi e il professore è molto disponibile. Sogno di diventare un’eccellenza nella cardiologia dello sport e mi interessa seguire i ragazzi che possono avere problemi cardiologici durante le loro carriere sportive. Purtroppo a volte è obbligatorio fermarsi se non si vuole rischiare la vita».

Come nel caso di Sonny Colbrelli?
«Il suo è un caso emblematico e mi spiace tantissimo perché le sue immagini tutto infangato a Roubaix mi avevano commosso. Con quella patologia c’è poco da fare. Non è colpa dei medici cattivi e capisco anche la mazzata di passare dal professionismo di altissimo livello al non poter più svolgere il proprio lavoro, però la vita, la famiglia e la salute vengono prima».

Torniamo in pedana, come va dopo il ritiro premio in Guadalupa?
«Siamo un bel gruppo, che Stefano Cerioni ha saputo ricostruire e rendere vincente in brevissimo tempo, sia in campo maschile che femminile. Per me quella passata è stata una bellissima stagione: tra Europei e Mondiali, ho conquistato tre titoli su quattro. Non voglio essere bugiardo e l’amarezza per non aver vinto l’oro iridato individuale è molto grande, però guardo il bicchiere mezzo pieno».

Per la sua fidanzata Alice Volpi è stata una stagione a due facce.
«È bellissimo che sia tornato il Dream Team, perché vederle battute da avversarie notevolmente più scarse di loro faceva male. Per Alice è il momento decisivo della sua carriera: è una fuoriclasse straordinaria, che ha vinto tanto, ma le manca ancora qualcosa. Sono convinto che Stefano possa dargliela e, vi do questa esclusiva, quest’anno lavorerà di più con lui. Prima la seguiva Giovanna Trillini, che è una maestra super, ma a volte un cambio può dare la scossa giusta. La prossima stagione sarà quella del riscatto anche per mio fratello Enrico nella spada, dopo tanti problemi fisici».

Crede che un cambio tecnico serva anche alla “sua” Juve?
«Allegri è un grande allenatore, come lo è stato per noi Cipressa. Purtroppo a volte qualcosa si rompe, come un vaso: tu puoi cercare di incollarlo, ma non sarà mai nuovo e bello come prima. In certi momenti cambiare è d’obbligo, anche se per la Juve entrano in campo discorsi economici, però serve una svolta. Poi, sono prontissimo a rimangiarmi tutto se Allegri vincerà lo scudetto. Per il futuro si parla di Conte che mi piace tantissimo, ma io andrei su un’altra icona bianconera come Zidane, che ha già dimostrato di saper gestire tanti fuoriclasse per vincere la Champions».


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