Bufera nella scherma, Ka Long batte Garozzo e zittisce il pubblico: il gesto scatena le polemiche

All’Italia sfugge il quinto oro coi fiorettisti. Il presidente Azzi: "Mondiali trionfali tra podi e presenze sugli spalti"
Alberto Dolfin
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MILANO - È mancata la lode, ma l’Italscherma supera il Mondiale casalingo a pieni voti. Dieci podi, trionfo nel medagliere e tanti sogni d’oro per l’Olimpiade di Parigi 2024, a dispetto dell’ultima giornata conclusa senza ulteriori acuti. A zittire, in tutti i sensi, le ambizioni azzurre è stata Hong Kong che, a sorpresa, ha eliminato i campioni mondiali ed europei in carica. Ha fatto discutere il gesto dell’olimpionico Cheung Ka Long che, dopo aver infilzato Daniele Garozzo (proprio come nella finale individuale di Tokyo) con la stoccata del 45-40, ha messo il dito sulla bocca, rivolgendosi verso il pubblico. Una reazione che ha infastidito Filippo Macchi e il c.t. azzurro Stefano Cerioni. Quest’ultimo ha commentato così: «Sono subito andato a chiedergli perché l’avesse fatto e il loro c.t., il francese Gregory Koenig, mi ha risposto male dicendo di non parlare con il suo atleta. Comunque poi ho cercato Maurizio Zomparelli, il mio preparatore atletico da sempre, e ci siamo chiariti e abbracciati». Ci ha pensato lo stesso Cheung, dopo aver guidato i compagni al primo bronzo a squadre iridato della storia, a spiegare le ragioni dello sfogo. «Tutti gridavano sugli spalti per l’Italia, come normale in un Mondiale casalingo, ma ho trovato antisportivo il loro comportamento nell’accompagnare con mormorii le decisioni arbitrali a nostro favore - ha spiegato - In quel momento, è stato tutto immediato ed era solo un modo di festeggiare, non volevo mancare di rispetto ai fiorettisti italiani, perché siamo tutti amici e quello che succede in pedana termina lì. Questa medaglia per me è ancora più bella del titolo olimpico perché l’abbiamo vinta insieme e ci siamo supportati a vicenda».

Errori

Una gara dal podio tutto asiatico, vista la finale vinta dal Giappone (al primo oro di sempre nella disciplina) sulla Cina, mentre l’Italia ha chiuso quinta battendo la Francia, nella replica della sfida che era valsa l’oro europeo il mese scorso a Cracovia. I ragazzi di Cerioni la prendono con filosofia e il c.t. aggiunge: «Questa sconfitta ci deve servire per evitare errori futuri. Marini ha avuto un black-out sia fisico che mentale contro Hong Kong, un po’ come accaduto ad Arianna Errigo nella prova a squadre femminile, ma ci può stare vista la preparazione limitata per il problema alla spalla destra e i 25 giorni di stop. Comunque, dopo l’intervento, lavoreremo perché cresca ancora, perché vedo grandi margini, così come Macchi, mentre Foconi e Garozzo, due grandi esempi di dedizione in allenamento, lavoreranno per farsi trovare pronti. Poi alle loro spalle c’è Bianchi, che può dire la sua, come si è visto anche a Cracovia. Il mio compito è far sì che questi ragazzi arrivino a Parigi convinti di essere la squadra da battere».

Successo

Il record di medaglie (11 a Il Cairo 1949 e a Catania 2011) è rimasto a un passo, ma la rassegna iridata al momento vede l’Italscherma con tutte e sei le squadre qualificate nelle tre armi. «La nostra Federazione può dire missione compiuta sul piano tecnico e i numeri dicono del grande successo dell’evento anche dal punto di vista del pubblico, che ha riempito l’Allianz MiCo - commenta il presidente federale Paolo Azzi - Scommessa vinta anche dal Comitato organizzatore guidato da Marco Fichera, che ha risposto alle aspettative della Fie. Milano è stato un successo a tutti gli effetti».


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