Scherma, caso abusi sessuali: vittima ascoltata 8 ore, poi esce in lacrime

La giovane schermitrice uzbeka, che aveva accusato di stupro due colleghi della squadra juniores italiana, ha raccontato i fatti in tribunale
Scherma, caso abusi sessuali: vittima ascoltata 8 ore, poi esce in lacrime
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Oggi è stato il giorno della giovane schermitrice uzbeka che aveva denunciato uno stupro di gruppo commesso da due colleghi della squadra juniores italiana durante un ritiro a Chianciano Terme, avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 agosto scorso, quando la ragazza era ancora minorenne. L'atleta è stata ascoltata dal gip del tribunale di Siena, Elena Pollini, per quasi 8 ore durante l'incidente probatorio richiesto dalla procura senese. Gli schermitori italiani, di 19 e 21 anni, oggi (venerdì 5 aprile) non erano presenti in aula, sono indagati per il reato di violenza sessuale di gruppo.

Ragazza in lacrime, la difesa chiede misure cautelari

La giovane atleta uzbeka, difesa dall'avvocato Luciano Guidarelli, nel corso dell'incidente probatorio ha risposto a tutte le domande che le sono state poste dal pm titolare dell'indagine, Serena Menicucci, dal gip e dai legali degli indagati, gli avvocati Enrico De Martino, Matteo Antonio Starace e Gian Paolo Del Sasso, ripercorrendo i fatti della notte tra il 4 e il 5 agosto del 2023. Il legale della ragazza ha fatto sapere che chiederà l'applicazione di misure cautelari per gli indagati, cosa che la procura all'epoca della denuncia non aveva fatto non avendone ravvisato gli estremi. I difensori dei due atleti italiani, invece, hanno confermato che i loro assistiti negano di aver compiuto violenza nei confronti della giovane ribadendo che il rapporto era stato consensuale. La ragazza uzbeka, al termine dell'incidente probatorio, ha abbracciato in lacrime la madre che l'attendeva fuori dall'aula.


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