Mondiali di sci, discesa libera maschile: vince Jansrud, Paris sesto

Il norvegese vince l'oro davanti al suo connazionale Aksel Lund Svindal che chiude una carriera irripetibile con la medaglia d'argento
Mondiali di sci, discesa libera maschile: vince Jansrud, Paris sesto© AFPS
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ÅRE (SVEZIA) - Condizioni metereologiche al limite per la corsa regina dei Mondiali di sci, la discesa libera maschile. È l’ultima gara della carriera di uno dei più forti di sempre: Aksel Lund Svindal. L’attesa è tutta su Dominik Paris, già vincitore della medaglia d’oro nel SuperG: l'azzurro, però, non è d'accordo con la decisione presa dalla giuria di far correre gli atleti e nessuno riesce a stare al passo dei norvegesi. Vince Kjetil Jansrud, con due centesimi di vantaggio su Svindal. Completa il podio Vincent Kriechmayr.

LA GARA – Tanto vento e poca visibilità: la partenza viene abbassata e il tracciato perde 25 secondi di tratto di scorrimento. Hannes Reichelt dovrebbe partire col pettorale numero uno, ma rifiuta di scendere per primo e scende per 45esimo, sperando in condizioni metereologiche migliori. È Adrien Theaux ad aprire le danze, ma è lento e troppo arretrato: il suo tempo viene subito migliorato dallo svizzero Marco Caviezel. La pista diventa sempre più veloce e prima Benjamin Thomas, poi Matthias Mayer, finiscono al comando della corsa. 

Kjetil Jansrud, però, si lascia dietro tutti di 65 centesimi. Il norvegese lascia correre gli sci come pochi e il tempo gli dà ragione. Il suo connazionale Kilde finisce con un ritardo di 82 centesimi. Arriva il momento dell’imperatore della velocità: Aksel Lund Svindal. Il norvegese parte per la sua ultima gara della carriera, costellata da due ori mondiali in discesa libera. È un testa a testa con Jansrud fino al salto finale, ma il veterano deve arrendersi per soli 2 centesimi. Al traguardo è un tripudio, tra lacrime di commozione e applausi scroscianti per una carriera irripetibile. Con il pettorale numero 13 parte Dominik Paris, ma l’azzurro sbaglia la diagonale a metà tracciato e paga con 74 centesimi di ritardo, è fuori dai giochi per una medaglia e chiude sesto. Beat Feuz, invece, riscatta la brutta prova del SuperG e si piazza sul podio provvisorio, al terzo posto, ma viene subito scalzato da Vincent Kriechmayr. Le speranze di medaglia per gli azzurri si infrangono con la discesa di Christof Innerhofer, che chiude a 99 centesimi di distanza dal primo posto. 


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