Intervista al dt della nazionale di sci Rulfi: “Italia a quattro punte per sfidare la Shiffrin”

Via al Mondiale con la cerimonia inaugurale, da domani caccia alle medaglie
Alberto Dolfin
4 min

La Valanga Rosa vuole travolgere anche Meribel. Diciannove podi in Coppa del Mondo, (con 7 vittorie) è il biglietto da visita con cui le sciatrici azzurre si presentano al Mondiale che scatta domani con la combinata femminile, mentre gli uomini sono di scena nella vicina Courchevel. Due anni fa a Cortina fu Marta Bassino a far risuonare l’Inno di Mameli grazie al successo nell’inedito parallelo e sulle Alpi francesi, oltre alla piemontese dell’Esercito, sognano di salire sul gradino più alto anche coloro che hanno già in bacheca delle gemme mondiali, ma nessuna del metallo più prezioso, ovvero Sofia Goggia e Federica Brignone, senza dimenticare Elena Curtoni. Il direttore tecnico Gianluca Rulfi si gode le sue stelle e non vede l’ora che sfreccino giù dal pendio transalpino.

Che ne pensa delle piste femminili?

«Le conosciamo in parte, perché la pista utilizzata lo scorso anno per le finali di Coppa del Mondo è quella del gigante, dello slalom e del parallelo, mentre nella velocità le ragazze avevano gareggiato su quella maschile. Dunque, sarà un po’ inedita, anche se ci hanno fatto le finali del 2015».

Si è fatto un’idea?

«Ne sapremo di più con la sciata in pista (oggi; ndr) del superG, in vista della combinata di lunedì dove schiererò le quattro nostre atlete che sono andate meglio in questa prima parte di stagione, ovvero Bassino, Brignone, Curtoni e Goggia»

Che combinata sarà?
«Sarà una gara molto aperta proprio perché la prima manche sarà in superG, per cui si sbaglia molto di più e gli errori possono davvero scombinare le carte in vista dello slalom».

Si rende conto di allenare la squadra femminile azzurra più forte di sempre? «(Scoppia a ridere; ndr)

«Sì… Sono le stesse ragazze dell’Olimpiade di Pechino, però ci siamo consolidati come gruppo anche grazie alla maturità raggiunta da Elena Curtoni. Siamo scemati un po’ in gigante, disciplina in cui a St. Moritz 2017 Sofi a fece medaglia e in cui ora non riesce incidere, ma guardiamo avanti e speriamo di andare molto forte nelle discipline veloci. Poi, vedremo che succederà nelle prove tecniche».

Nessun allarme Goggia dopo la caduta a Passo San Pellegrino?
«È stata soltanto una scivolata, senza strascichi, ma che ci ha fatto decidere di non insistere. La stagione non è stata tranquilla come lei pensava per qualche episodio sfortunato ma restiamo ottimisti».

Brignone, invece, arriva più determinata che mai ai Mondiali, conferma?

«A inizio inverno ha fatto un po’ fatica ma poi, una volta trovato il podio, si è sbloccata, speriamo che continui».

Su Bassino, tornata quella di due inverni fa, cosa aggiunge?

«Sta facendo molto bene nella sua disciplina, ovvero il gigante, ma anche in superG sta trovando delle belle gare e non va più a corrente alternata».

Curtoni, oramai una certezza?

«Assolutamente. Ha saputo far tesoro di tutte le esperienze vissute precedentemente e ora scia con una bella tranquillità: a questi Mondiali può togliersi delle belle soddisfazioni».

In slalom si intravede la luce fuori dal tunnel con Anita Gulli e Marta Rossetti

«Si parte da una situazione differente e gli alti e bassi ci sono ancora. C’è tanto da lavorare, ma la strada sembra quella giusta».

Previsioni di medaglie?

«Essendo italiani e un po’ scaramantici, preferisco non pronunciarmi. Senza dubbio l’avversaria da battere sarà Mikaela Shiffrin, temibile in qualunque contesto».


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