Sofia Goggia: “Sono ancora affamata. Ecco i miei obiettivi”

La sciatrice alla premiazione delle Fiamme Gialle: "A Milano-Cortina 2026 spero di arrivare sana. E poi voglio pure vincere una Coppa in superG"
Sofia Goggia: “Sono ancora affamata. Ecco i miei obiettivi”© ANSA
Erika Primavera
6 min
Il più bello dei suoi mari, Sofia Goggia non l'ha ancora navigato. Eppure è lì - al mare - che la regina delle nevi è fuggita appena tolti gli sci, senza neanche il tempo di festeggiare la quarta Coppa di discesa. "Avevo una voglia fortissima, un bisogno intimo di guardare oltre dopo mesi di montagna, volevo spostare lo sguardo verso l'orizzonte". Alla continua ricerca del bello e della vittoria, senza mai accontentarsi. "Perché io sono così, tendo a godere poco di ciò che ho fatto". Protagonista indiscussa della Cerimonia di premiazione delle Fiamme Gialle, ieri a Roma, Sofia offre i suoi pensieri più nascosti, eternamente concentrata e proiettata al futuro: alla prossima gara. 
 
E tutti i traguardi raggiunti?
"Ho vinto tutto e niente. Ci sono tanti atleti molto più vincenti di me, ad esempio Shriffrin: è tutto relativo a seconda di come guardi le cose. Sicuramente non ho fatto poco, la soddisfazione c'è ma sono ancora affamata e prevale la voglia di fare di più". 
Il momento più bello e il più brutto di quest'anno. 
"Quando mi sono assicurata la quarta Coppa, ma anche la vittoria di Saint Moritz dopo l'incidente alla mano. Dall'altra parte c'è l'uscita di pista di Cortina, l'unica discesa non conclusa in stagione". 
 
Cosa le manca di più? 
"Voglio provare a vincere una Coppa in SuperG. Nelle ultime gare non sono riuscita a brillare come avrei voluto, complice anche l'infortunio". 
Come si riparte ancora una volta per inseguire un sogno? 
"Dalla voglia di migliorarsi. Già domani (oggi, ndr) sarò a Livigno ad allenarmi, abbiamo tanti test da fare". 
Shiffrin lontana, ma il modello resta Lindsey Vonn? 
"Sì, sempre. Shiffrin l'ha superata perché il progresso è battere i record. Ma Vonn ha un carisma, una caratura umana che nessun altro ha. Mi sento vicina a lei anche perché abbiamo avuto infortuni simili. Ci sentiamo spesso, le chiedo consigli". 
Russi e bielorussi possono tornare in gara. Cosa ne pensa?
"E' sempre un terreno abbastanza ostico. I valori che insegna lo sport trascendono dalla politica, però le sanzioni vengono impartite a un Paese anche vietando le competizioni ad alcuni atleti. Non so cosa sia giusto o sbagliato, so che lo sport ha dei valori che legano tutti, indipendentemente dai conflitti". 
 
Difficoltà a gareggiare con loro? 
"No, anzi. Il rapporto con le atlete russe è rimasto quello di sempre. Zero problemi". 
 
Milano Cortina ‘26 si avvicina. 
"E' il sogno di tutti gli italiani. Cercherò di arrivare il più sana possibile per dare una zampata in quella che sarà sicuramente la mia ultima Olimpiade". 
 
La paura principale è dunque quella degli infortuni? 
"Io do sempre tutta me stessa e a volte non vedo il limite, qual è la linea sottile tra l'osare e il rischio. Ma non rinuncerei mai a come sono. Chiaramente se si potesse vivere con l'esperienza, forse si farebbero meno errori. Allo stesso tempo siamo definiti proprio dagli errori e cresciamo attraverso le sofferenze". 
 
Anche perché una Sofia Goggia con il freno tirato sarebbe un inedito... 
"Sono sempre una belva". 

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