Compagnoni esalta Brignone: “Che bello vederla così”

L’ambassador di Milano-Cortina 2026 parla della nuova campionessa mondiale: “Fornisce un’immagine reale dello sport”
Chiara Zucchelli
4 min

SANREMO - (dall’inviata) Anche solo per il modo in cui Deborah Compagnoni si emoziona quando racconta di come abbia seguito la gara di Federica Brignone meriterebbe un pezzo a parte. Perché se per 28 anni viaggia con te il titolo di medaglia d’oro italiana di gigante in un Mondiale, e oggi lo lasci a una ragazza che definisci «straordinaria», significa che non sei campionessa per caso. Anche adesso che non indossi più sci e scarponi ma uno splendido tailleur con tacchi notevoli. Deborah Compagnoni è a Sanremo dove, con Mahmood (stasera sul palco con Carlo Conti) e all’atleta di Special Olympics Eros Zanotti è ospite di Coca Cola per lanciare il viaggio della fiamma olimpica verso Milano Cortina. I tre saranno tra i 10.502 tedofori che accompagneranno il viaggio e l’emozione si percepisce. Soprattutto quando Compagnoni ricorda: «Prima del mio debutto olimpico avevo paura e mi sono rifugiata da mia nonna».

 

Le medaglie olimpiche sono arrivate però e anche quelle Mondiali: 28 anni fa l’ultima vittoria di un’italiana in gigante. Poi...

«Poi è arrivata Federica Brignone. Che brava, che bello vederla trionfare così».

 

Avete la stessa manager: altro in comune?

«Il senso della fatica e dello sport nella sua essenza più pura».

 

È qui a Sanremo come ambassador dei prossimi Giochi italiani: le piacerebbe premiare Federica?

«Moltissimo. Ma anche Sofia Goggia o gli italiani in generale. Le Olimpiadi, che ci tengo a dire sono quelle di tutta l’Italia, come gara secca sono uguali alle altre, ma in realtà hanno un fascino incredibile. Magico».

 

È riuscita a vedere la gara di Brignone?

«Sì, certo, su Rai Play. La prima manche bellissima, pulita, perfetta. Ma il vero capolavoro c’è stato nella seconda: è scesa per ultima, ha fatto comunque il miglior tempo. Una cosa straordinaria, talento ed esperienza anche perché la neve era particolare e il tracciato in alcuni tratti non era semplice».

 

Mediaticamente Federica Brignone è un’atleta sottovalutata?

 

«Le mancava una vittoria così importante, ma parliamo di una campionessa che ha vinto tantissimo. Quest’anno ha quasi sempre trionfato, è stata grandiosa. Fa risultati, ha continuità e fornisce un’immagine reale di quello che è lo sport. E’ una persona vera, che dà messaggi importanti».

 

Per Sofia Goggia le cose sono state più complicate.

«Non è andata benissimo, come ha detto lei stessa ha fatto un po’ troppi errori e magari deve studiarsi meglio un po’ tutto. Ma può succedere, lei è rientrata dall’infortunio, è andata subito bene e poi magari ha sbagliato qualcosa. Ma, ripeto, può accadere anche a una campionessa così. Ha tanta voglia, fisicamente è forte e penso che possa ancora fare molto bene».

 

Lei è qui come ambasciatrice, ma ha mai pensato di tornare a gareggiare come Lindsey Vonn?

«Io ho smesso a 29 anni, abbastanza giovane e non mi è mai venuta voglia di tornare. Rientrare è faticoso pure se ti alleni, lo stiamo vedendo con lei. Per me no, grazie»


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