America's Cup, gli inglesi sfidano i Kiwi: «La prossima edizione nelle acque di Wight»

Il Royal Yacht Squadron ci prova e tira fuori l'asso dalla Manica, ma i neozelandesi terminato il Big Party voglio rifletterci sopra e valutano anche se gareggiare di nuovo ad Auckland o scegliere una location più gradita agli Emirati Arabi
America's Cup, gli inglesi sfidano i Kiwi: «La prossima edizione nelle acque di Wight»© Getty
di Biagio Angrisani
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ROMA - La prossima America's Cup (37ª edizione) nell'ampio hortus conclusus di Lilibet. Manca solo l'ufficialità, ma le premesse ci sono tutte. Occorre soltanto scegliere la location e la data. Nemmeno "The Times" si è spinto oltre ma probabilmente lo farà in seguito: sotto sotto c'è un omaggio simbolico a Elisabetta II con la speranza che arrivi finalmente anche il tanto agognato digestivo per molti membri dei più esclusivi Yacht club inglesi i quali hanno sullo stomaco che l'Auld Mug si chiami America's Cup e che non sia stata mai vinta da una barca britannica. I cinque successi ottenuti dai Down Under (quattro vittorie Kiwi e una Aussie) rientrano nel Commonwealth, ma gli inglesi vogliono che sia un'imbarcazione della madrepatria a conquistare la Vecchia Brocca

L'ASSO NELLA MANICA - Prima di tornare a casa dopo la batosta subita (7-1) nella Prada Cup da Luna Rossa, Sir Ben Ainslie timoniere di Ineos Uk aveva intavolato già con Emirates Team New Zealand una specie di prelazione: se i Kiwi avessero battuto l'imbarcazione italiana, il prossimo Challenger of Record era il Royal Yacht Squadron che ha la sede a Cowes (Isola di Wight) e annovera come patron la Regina Elisabetta II mentre il principe Filippo è commodore del sodalizio. Una bella rimpatriata in famiglia. Per i dettagli (leggi la solita "paccottata di soldi" volgare espressione mutuata da un ex ministro piangente della Repubblica Italiana) ci pensa Jim Ratcliffe, magnate britannico. Ai Kiwi è stata proposta anche un'allettante edizione revival da tenersi proprio nelle acque dell'isola di Wight come nel 1851 quando si impose proprio America, l'imbarcazione statunitense dal quale deriva il nome del trofeo velistico più antico del mondo. I Kiwi, battuta Luna Rossa 7-3, hanno annunciato di aver ricevuto già una proposta ma prima di dire sì ai britannici valutano anche altre due opzioni: la prima che la prossima edizione si tenga ancora nelle acque di Auckland e buonanotte ai suonatori e alle sirene della Manica, la seconda che si possa svolgere in una località presso gli Emirati Arabi che finanziano i nautici neozelandesi. È facile comprendere che una location nel Golfo Persico comporta qualche problemino (geopolitico) ed è da valutare se risolvibile con tanti petroldollari al seguito e nuovi sponsor.

LA DATA - Gli inglesi vorrebbero non tirarla troppo per le lunghe (per ovvi motivi) e sarebbero lieti che la 37ª edizione dell'Auld Mug andasse in scena nella Manica nel 2022, ma l'ultima parola l'ultima parola resta ai tosti Kiwi che valutano anche il 2023 o 2024 facendo rosolare gli sfidanti per poi portarli a gareggiare nel golfo di Hauraki dove l'AC75 Te Rehutai ha appena rimesso in bacheca la Vecchia Brocca superando Luna Rossa con un parziale 4-0 dopo l'equilibrio (3-3) sancito nelle prime sei gare, per il definitivo 7-3 finale.


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