Favij e i consigli per la quarantena: "Divertiamoci così"

Lorenzo Ostuni, in arte Favij, racconta le sue giornate ai tempi della chiusura totale. E manda un messaggio a tutti i giovani
Favij e i consigli per la quarantena: "Divertiamoci così"
Furio Zara
5 min

Tempi cupi, lo sappiamo. Chiusi in casa, ostaggio della pandemia. Pazienza. Quella ci vuole. E tanta. In fondo poi a casa ci si può anche divertire. Ci si deve provare, soprattutto quando si ha l’età più bella e bastarda, quella dell’adolescenza. Ce lo dicono le star del web, con la campagna #iomidivertoacasa. Ce lo spiega il più popolare di loro, Favij, nome d’arte di Lorenzo Ostuni. Si può rendere una generazione consapevole e responsabile di quello che sta succedendo anche con il sorriso.

Ciao Lorenzo, raccontami la tua adesione alla campagna #iomidivertoacasa.
«Ho pensato che in un momento come questo possiamo renderci tutti utili, ognuno può fare la propria parte. Stare a casa può rivelarsi una cosa positiva. Io stesso “nasco” come youtuber a casa, nella mia cameretta».

Come ci si può divertire?
«Qualche giorno fa abbiamo realizzato una Omegle, una chat con i fan, una sorta di skype di gruppo: ci si parla, ci si racconta, si ride, ci si diverte. Si sta insieme, anche se siamo confinati nelle nostre case. Un altro creator, Ale Della Giusta, ha avuto l’idea di coinvolgere i ragazzi invitandoli a spedirci video di cose divertenti e casalinghe che poi noi pubblichiamo e commentiamo. Si divertono loro, ci divertiamo noi: bello, no?».

Come stanno reagendo a questa emergenza e a questa clausura obbligata i ragazzi a cui ti rivolgi abitualmente?
«Guarda, io vedo molta forza. Per la mia generazione stare a casa è più facile, viene anche più naturale. Vedo ragazzi consapevoli di quello che sta succedendo e in fondo abbastanza tranquilli. Non li vedo stressati. Ogni tanto mi capita di ricevere messaggi di gente che ha rinunciato a qualcosa, ma dobbiamo capire che va così».

Tu a cosa hai rinunciato per colpa del Coronavirus?
«Ad un viaggio in Thailandia che avevo programmato da tempo. Lo aspettavo da un anno. Pazienza, ci andrò più avanti».

Per te cos’è cambiato?
«Non molto, se devo essere sincero. Me la vivo in modo super tranquillo. Sai, la mia giornata tipo consiste nel lavorare al 70% al computer. Certamente lavorare in un contesto dove tutti sono tranquilli è meglio, ma in un momento come questo bisogna sforzarsi di pensare alle piccole cose positive, credo che il tempo guarisca tutto».

Senti un certo tipo di responsabilità?
«Sì, certo. Il Premier Conte comunica le restrizioni nella maniera istituzionale, ma poi bisogna digerirle, e allora entriamo in gioco anche noi».

Oltre a lavorare cosa fai a casa?
«Gioco con il mio cane e con i videogiochi»

Che vecchia abitudine hai riscoperto?
«Io vivo a Milano, ma da due settimane sono dai miei a Torino. Di solito vengo a trovarli e sto qui 3-4 giorni. Ma ero qui quando sono cominciate le restrizioni. E’ stato come tornare indietro nel tempo. E devo dire che non mi pesa. Li aiuto a sbrigare le faccende di casa, condividiamo molti momenti».

Tipo?
«Il film della sera. Sono un super appassionato e super esperto di cinema, quand’ero piccolo - io, mia mamma e mio papà - guardavamo tutte le sere un film diverso. Abbiamo ripreso quell’abitudine, e dire che io la tv non la guardo mai: ma è una bella sensazione, stiamo bene».

Dimmi i tre film della tua vita?
«Interstellar, Forrest Gump e Django».

Abbiamo tutti voglia di partire e cominciare a correre come Forrest Gump.
«E’ vero. L’hai visto il meme che circola su Forrest Gump? Quello che fa: Quando chiedi agli italiani di stare a casa…».

E vedi Forrest che comincia a correre come un forsennato. C’è gente che non capisce che deve stare a casa.
«Sai da quanto non esco?».

Dimmelo.
«Da quindici giorni. Manco mi affaccio al balcone».

Esagerato, se ti affacci un po’ d’aria non ti fa male.
«Vabbè, seguirò il consiglio. (ride) Ma se mi dicono di stare a casa io ci sto».

Qual è l’immagine che ti ha più colpito in questi giorni?
«Quando c’è l’annuncio dell’edizione straordinaria con Conte che parla e tutti davanti alla tv. Mi sembra di essere dentro un film di fantascienza».

Eh, magari fosse fantascienza. Un’ultima cosa: che ti senti di dire ai ragazzi che ti seguono?
«Continuate a divertirvi, ma in casa. Sapete voi benissimo come fare. E magari cercate di trasmettere un po’ di serenità ai vostri genitori».


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