Mascherine Ffp2, il test shock: "Quasi tutte non a norma"

A denunciare la situazione una società internazionale che si occupa di import export sull’asse Italia-Cina: scopri tutti i dettagli
Mascherine Ffp2, il test shock: "Quasi tutte non a norma"
2 min

ROMA -  Non tutte le mascherine Ffp2 funzionano come dovrebbero. A dare l'allarme, sulle pagine del Corriere della Sera, una società internazionale di import-export dell’Alto Adige, che ha commissionato una serie di test sui dispositivi di protezione individuale importati dall’Asia. La verifica è stata effettuata su circa una ventina di modelli certificati con il marchio CE2163, codice rilasciato dalla Universalcert, un laboratorio di Istanbul, in Turchia. "Secondi i dati riportati dall’azienda, la maggior parte delle mascherine non avrebbe superato la prova del cloruro di sodio e dell’olio paraffina, per verificarne la capacità di filtraggio, mentre alcune non sono state nemmeno in grado di contenere il respiro", hanno rivelato.

Covid: l'allarme sulle mascherine Ffp2

I titolari della società hanno aggiunto: "Il messaggio che vogliamo lanciare è di fare molta attenzione alla merce che si trova sul mercato: in questa fase una buona mascherina può fare la differenza tra la vita e la morte. Specialmente in luoghi come le case di riposo, gli ospedali o i servizi sociosanitario. O le scuole visto che esistono anche linee per bambini". Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici italiani, ha invece spiegato il percorso che deve essere fatto dai prodotti sanitari per poter essere immessi sul mercato europeo, sottolineando che “purtroppo non esiste un percorso di controllo a livello centrale e che invece sarebbero opportuni enti di certificazione per le mascherine come l’Ema in Europa e all’Aifa in Italia per vaccini e farmaci.


© RIPRODUZIONE RISERVATA