Covid, zona gialla: dai ristoranti agli stadi, ecco le regole

Con i contagi in aumento diverse regioni rischiano di abbandonare la zona bianca: dalle mascherine al green pass, ecco cosa comporta il cambio di colore
Covid, zona gialla: dai ristoranti agli stadi, ecco le regole© ALEDIMARCO
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ROMA - Con i contagi da Covid in aumento sono diverse le regioni italiane che rischiano di tornare dalla zona bianca a quella gialla, qualcuna già dal prossimo lunedì (16 agosto) considerando che l'incidenza settimanale ogni 100mila abitanti è sopra i 50 casi in 12 regioni (Val d'Aosta e Abruzzo sono al limite con 49 casi) e che sta anche crescendo il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva e nei reparti Covid ordinari degli ospedali.

Si entra in zona gialla se...

Si passa da zona bianca a zona gialla se l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti (a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15%o e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10%). Qualora si verifichi un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la Regione resta in zona gialla se il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30% o se il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20%.

Mascherine e Spostamenti

In zona gialla torna obbligatorio l'uso della mascherina anche all'aperto ad eccezione per i bambini sotto i sei anni e di chi soffre di una patologia incompatibile con l'uso di questo tipo di protezione. L'utilizzo della mascherina non è poi obbligatorio durante l'attività sportiva.Nelle regioni gialle gli spostamenti sono consentiti senza la necessità di avere il Green pass (che sarà però obbligatorio da settembre sui trasporti a lunga percorrenza e dunque su aerei, navi e treni).

Green pass

Per alcune attività al chiuso restano possibili le attività, ma sarà necessario avere il Green pass (in caso di vaccinazione valido 15 giorni dopo la prima dose): per il consumo al tavolo al chiuso nei ristoranti e nei bar; eventi congressi e fiere; piscine, palestre e centri benessere; spettacoli; centri termali, parchi a tema; sale da gioco, scommesse e casinò; concorsi.

Bar, ristoranti e alberghi

In zona gialla bar e ristoranti possono effettuare servizio a pranzo e a cena. Al chiuso la sera possono fare servizio ma solo a chi possiede il Green pass. Gli alberghi in zona gialla sono aperti e per quanto riguarda i ristoranti e bar al chiuso, gli albergatori possono effettuare servizio ai clienti senza limiti di orario senza che sia necessario il Green pass, a meno che il ristorante non ospiti anche clienti esterni all'hotel.

Coprifuoco e Discoteche

In Italia dal 21 giugno scorso il coprifuoco è stato abolito anche in zona gialla. Per quanto riguarda le discoteche invece, restano chiuse anche in zona gialla.

Cinema e teatri

In zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all'aperto, sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale, e l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all'aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività devono svolgersi nel rispetto di linee guida adottate.

Misure per gli eventi sportivi

In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all'aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico.


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