Green Pass: ecco come funzionerà al lavoro

L'Italia è il primo Paese d’Europa a introdurre la "certificazione verde" per accedere a tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati
Green Pass: ecco come funzionerà al lavoro© ANSA
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Dal 15 ottobre Green Pass obbligatorio al lavoro: il premier Draghi ha firmato il Dpcm con le linee guida. Chi non è vaccinato per motivi di salute dovrà esibire un certificato contenente l’apposito 'QR code' in corso di predisposizione. Chi invece si è vaccinato ma non ha ricevuto ancora il certificato potrà avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private. Parrucchieri, estetisti e tassisti non devono chiedere il Green Pass ai loro clienti.

Le sanzoni per datore di lavoro e lavoratore

"Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del Green Pass" se si presenta al lavoro senza il certificato. Il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza Green Pass va incontro ad una multa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore. "Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio", si legge nelle Faq. Il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul Green Pass rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro.

Come controllare il Green Pass a lavoro

Ogni amministrazione o azienda è autonoma nell’organizzare i controlli. I datori di lavoro definiscono le modalità operative per l'organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di lavoro. "È opportuno utilizzare modalità di accertamento che non determinino ritardi o code all’ingresso. Nelle pubbliche amministrazioni l’accertamento, che dovrà avvenire su base giornaliera, prioritariamente nella fascia antimeridiana della giornata lavorativa, potrà essere generalizzato o a campione, purché in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione che assicuri, nel tempo, il controllo su tutto il personale dipendente", ha precisato Palazzo Chigi. Oltre all’app VerificaC19, saranno rese disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati, specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni.

Tali verifiche potranno avvenire attraverso:

- l’integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura;

- per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell'economia e delle finanze, l’interazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC;

- per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC;

- per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi informativi di gestione del personale del, e la Piattaforma nazionale-DGC.


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