Rapimento di Aldo Moro: all'asta il volantino delle Brigate Rosse

Fino ad ora sono arrivate ben dodici offerte: scopri tutti i dettagli
Rapimento di Aldo Moro: all'asta il volantino delle Brigate Rosse
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È finito all'asta uno dei documenti più drammatici della storia italiana del dopoguerra: il comunicato con il quale le Brigate Rosse rivendicarono il sequestro dell'allora presidente della Dc Aldo Moro. Il documento, un foglio con uno scritto di 80 righe su entrambe le facciate, misura circa 32 centimetri per 22 ed è descritto “in condizioni molto buone”, anche se presenta “lievi strappi ai bordi” e “pieghe centrali”. La base d'asta è di 600 euro e al momento sono pervenute solo dodici offerte. La più alta è di 1.700 euro ma la vendita termina tra 13 giorni.

I precedenti

L'iniziativa sul comunicato brigatista non è inedita. È infatti molto florido, soprattutto all'estero, il collezionismo di cimeli che risalgono ai periodi bui dell'ultimo secolo e in particolare a quelli legati al nazifascismo. Negli anni '90 furono venduti all'asta alcuni manoscritti di Benito Mussolini, mentre nel 2005 furono assegnati a Londra, per circa tremila euro, alcuni telegrammi con cui il Duce e Aldolf Hitler si scambiarono messaggi di congratulazione e di reciproca fedeltà. Più recentemente, nel 2019, a Monaco all'asta finirono alcuni cimeli tra cui il cappello del Fuehrer e un copia del Mein Kampf scatenando la reazione sdegnata della comunità ebraica.

Le critiche non mancano

La notizia del volantino delle BR ha sollevato reazioni di protesta come quella del giornalista Mario Calabresi, figlio di una delle vittime degli anni di piombo, per il quale quelle "pagine che grondano sangue" devono piuttosto stare in una "Casa della memoria". E anche il deputato del Pd Filippo Sensi sollecita un "sussulto di pietà" che impedisca la vendita. 


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