Buone notizie dal fronte vaccini. Con l’aumento esponenziali dei casi di Covid-19, spinti dalla contagiosissima variante Omicron, molti Paesi hanno invitato i cittadini a sottoporsi al booster. E i dati sull’efficacia sembrano essere davvero incoraggianti. “Fondamentalmente le cellule immunitarie che mantengono la memoria verso gli antigeni estranei all’organismo hanno già questa memoria del virus e quindi il booster con la terza dose è già subito attivo, poi si consolida nelle due settimane successive”, ha dichiarato Roberto Luzzati, professore di Malattie infettive dell’Università di Trieste.
“Risposta immunitaria è rapida”
“Questo avviene di solito in tutte le vaccinazioni - osserva inoltre Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) -. Man mano che si procede nel numero di somministrazioni, la risposta immunitaria è sempre più rapida”. Nonostante l‘efficacia possa variare da persona a persona, tutti o quasi i soggetti rispondono alla stimolazione del vaccino. “Dobbiamo però osservare che ci sono pazienti che hanno una buona immunità e quindi rispondono rapidamente e validamente, e altri che hanno una immunità ridotta e quindi stentano comunque a rispondere alla stimolazione del vaccino”, ha aggiunto Andreoni. L'efficacia del vaccino è da considerarsi da moderata ad alta contro l'infezione sintomatica di Omicron, specialmente subito dopo la terza dose, sostengono i ricercatori in uno studio pubblicato su Science.