È morto Boris Pahor, lo scrittore che raccontò l'orrore dei lager

È considerato il più importante autore sloveno con cittadinanza italiana e una delle voci più significative della deportazione messa in atto dai nazisti
È morto Boris Pahor, lo scrittore che raccontò l'orrore dei lager© ANSA
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Il grande scrittore e intellettuale di lingua slovena Boris Pahor è morto all'età di 108 anni. La notizia è stata diffusa dall'agenzia di stampa slovena Sta. Nato a Trieste nel 1913, Pahor è considerato il più importante scrittore sloveno con cittadinanza italiana e una delle voci più significative della tragedia della deportazione nei lager nazisti, raccontata nel libro Necropoli, ma anche delle discriminazioni contro la minoranza slovena a Trieste durante il regime fascista. L'intellettuale, testimone in prima persona delle tragedie del Novecento, ha scritto una trentina di libri tradotti in decine di lingue, tra cui Qui è proibito parlare, Il rogo nel porto, La villa sul lago, La città nel golfo.

La storia di Boris Pahor

Cattolico, Boris Pahor subì durante il regime fascista la snazionalizzazione del suo popolo ad opera di Benito Mussolini. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale si unì alla resistenza e nel 1944 venne catturato dai nazisti e deportato nei lager in Germania. Dramma che raccontò poi nelle sue opere. "Con Boris Pahor perdiamo un grande scrittore, un gigante del Novecento che ha saputo raccontare, con maestria, lucidità e senza sconti, l'orrore del lager e della deportazione e condannare ogni forma di totalitarismo. Mi stringo al dolore dei familiari e dei tanti amici che oggi perdono un punto di riferimento", ha dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini.


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