Caos alla Sapienza, subito distrutta la panchina rossa donata dalla Roma

Contestazione all'ateneo: danneggiata dopo poche ore l'installazione contro la violenza sulle donne inaugurata dal sindaco Gualtieri
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ROMA - Vita breve per la panchina rossa contro la violenza sulle donne inaugurata all'università la Sapienza di Roma, già distrutta dopo essete stata 'svelata' nella mattina di oggi (11 dicembre) dal sindaco Roberto Gualtieri, dalla rettrice Antonella Polimeni e a Lina Souloukou, ceo dell'As Roma che l'aveva donata all'ateneo. Secondo quanto si apprende, un gruppo di circa 50 persone ha protestato contro l'evento 'Amami e basta', organizzato alla Sapienza e alcuni hanno danneggiato la panchina allestita in piazzale della Minerva. Sul posto è intervenuta la polizia e gli agenti della Digos avrebbero già riconosciuto i responsabili che saranno denunciati.

La panchina rossa fatta a pezzi

A quanto si vede in un video pubblicato su Instagram da Zaum Sapienza (Zone Autonome Università e Metropoli), la panchina rossa è stata smontata e gettata via in un cestino della spazzatura. Già stamane, durante l'inaugurazione, c'era stata una breve contestazione, che stigmatizzava l'aspetto considerato solo simbolico dell'iniziativa. Su Instagram sono state pubblicate delle storie in cui si vede calpestare la panchina già fatta a pezzi con la scritta "Questo è quello che ne pensiamo delle vostre panchine rosse". Una storia successiva mostra le assi dentro un cestino della spazzatura con la didascalia 'panchine rosse? Nell'indifferenziata'.

La rivendicazione degli attivisti

"Pretendiamo ascolto e transfemminismo, non panchine rosse". "Non vogliamo panchine rosse, noi ci vogliamo vive". Così sul profilo Instagram Zaum Sapienza, viene rivendicata la distruzione della panchina rossa contro la violenza sulle donne che era stata installata solo un paio d'ore prima sul vialone principale dell'Università La Sapienza di Roma. Nell'Aula Magna dell'ateneo, presumibilmente mentre la panchina veniva distrutta, si stava tenendo il convegno 'Amami e basta - Sapienza e As Roma contro la violenza sulle donne' organizzata con Roma Capitale. Durante l'inaugurazione c'era stata una breve contestazione: "A noi delle panchine non frega nulla, vogliamo Centri antiviolenza e consultori" avevano gridato alcune attiviste. Dopo l'inaugurazione, sempre a quanto pubblicato sul social, si è tenuto un sit in sul luogo della panchina. È stato inoltre esposto uno striscione con scritto 'La casa delle donne non si tocca, solidarietà a Lucha Y Siesta' e cartelli 'Le streghe non sono andate via'.

La condanna dell'Assemblea capitolina

"Condanno fermamente il gesto di protesta che ha portato alla rimozione e alla sparizione della panchina rossa che questa mattina abbiamo inaugurato all'interno dell'Università La Sapienza, insieme alla rettrice Antonella Polimeni, al sindaco Roberto Gualtieri e al ceo dell'As Roma Lina Souloukou". Così in una nota Svetlana Celli, presidente dell'Assemblea capitolina. "Con la panchina rossa abbiamo voluto non solo lanciare un messaggio importante - aggiunge - ma anche ricordare che ognuno è impegnato con azioni concrete nella lotta alla violenza sulle donne. Dalle istituzioni, al mondo accademico e allo sport, facendo rete verso la stessa direzione. Dispiace per l'accaduto, perché il nostro intento è soprattutto quello di realizzare un vero cambiamento culturale a partire dai giovani, parte attiva di questo percorso. Andremo avanti - conclude Celli - nel rispetto di chi crede in questa battaglia, alle tante vittime e donne che ancora non sono libere".


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