Calcio e sicurezza, Andes: «Servono regole uniche, basta nascondersi dietro a problemi di bilancio»

Le parole di Ferruccio Taroni, presidente dell'Associazione nazionale delegati alla sicurezza, puntano dritto al cuore di un problema molto sentito dai suoi trentamila iscritti: la  necessità di fare passi avanti concreti nella programmazione e negli investimenti sulla safety negli impianti
Calcio e sicurezza, Andes: «Servono regole uniche, basta nascondersi dietro a problemi di bilancio»
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«Sui percorsi di sicurezza, in particolare su quelli sanitari, servono regole uniche e chiare su tutto il panorama nazionale. Non ci si può più nascondere dietro a problemi di bilancio per ridurre i servizi». È il commento di Ferruccio Taroni, presidente A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza, che in tutta Italia raccoglie oltre trentamila Delegati alla Gestione Evento, agli eventi di cronaca che hanno caratterizzato il mondo sportivo negli ultimi giorni. «La gestione della sanità - spiega Taroni - come noto è sottoposta a una regolamentazione regionale. Esistono delle linee guida nazionali per la gestione degli eventi di pubblico, ma non esiste ad oggi un vero coordinamento con indicazioni chiare e univoche per la gestione dei cosiddetti eventi minori. Tali indicazioni infatti spesso sono lasciate alla discrezione dell’organizzatore, che a volte nasconde dietro problemi di bilancio una trascuratezza di fondo degli aspetti di sicurezza. Così come sta capitando per i servizi di accoglienza degli steward, il grande calo di attenzione che si sta registrando in tutti gli eventi, dal più grande al più piccolo, sta iniziando a comportare dei danni che arrivano fino alla morte in campo. Andes da tempo cerca di richiamare l’attenzione su queste carenze organizzative e gestionali nascoste dietro necessità di bilancio. Da sempre si propone nella parte formativa di come deve essere strutturata l’assistenza sanitaria di un evento sportivo anche con poco pubblico. Ma ancora oggi dobbiamo leggere la notizia di atleti morti perché non sono presenti servizi sanitari idonei o di uscite di sicurezza chiuse con lucchetti perché non si è riusciti a gestire un problema di ordine pubblico. La sicurezza, anzi la Safety, deve tornare ad avere una postazione primaria nelle analisi della gestione degli eventi, senza chinarsi sempre al potere del bilancio e dell’ordine pubblico».


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