Tommaso Marini si è raccontato in una lunga intervista rilasciata al settimanale Chi. "Il fatto che io sia ritenuto "diverso" è sintomo di una società retrograda. Lato abbigliamento: mio padre aveva uno showroom e mia madre faceva l’indossatrice. Io ho ereditato un’idea artistica della moda. Ho anche pensato di lavorarci, ma non saprei in che ruolo. Lato sentimentale: Odio dare etichette e non ne darò mai una", ha detto. Poi ha aggiunto: "So solo che amo fare quello che mi piace e non sento il bisogno di definirmi. Sono molto riservato, ma è anche vero che non c’è stato il grande amore finora. Qualora ci fosse non avrei problemi a dire chi sia. Però ahimè, sono ancora “il contadino cerca moglie”. Sarei felice di innamorarmi, ma è difficile perché sono complicato e mi piacciono le persone complicate".
La crisi e la rinascita di Tommaso Marini
Due anni fa Tommaso Marini ha avuto un forte momento di crisi a livello sportivo: "Volevo mollare, era un momento no. Tra una pseudo depressione, questioni sentimentali e compagnie sbagliate, vedevo tutto nero. Non credevo più nelle mie potenzialità e mi soffocava la delusione per le sconfitte. Poi i miei, che si sono separati quando avevo 14 anni ma sono rimasti uniti, mi hanno detto: “È la tua vita, fai quello che ti fa stare bene". E così, "se avessero detto "devi continuare" avrei mollato, invece l’accordo era un’ultima coppa del mondo. Il giorno del mio 22esimo compleanno a Belgrado ho vinto e lì c’è stato lo switch. Anche aiutato da una psicologa, ho iniziato a pensare che se non andava bene non moriva nessuno. Per questo sono la pecora nera degli sportivi, perché dico spesso che la scherma è una parte importante (e ingombrante) della mia vita, non la mia vita. Prima vengo sempre io".