Trovate su Marte antiche "spiagge da vacanza" e oceani© Youtube

Trovate su Marte antiche "spiagge da vacanza" e oceani

Nuova scoperta eccezionale sul Pianeta rosso grazie ai dati raccolti dal rover cinese Zhurong
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Su Marte sono state trovate le prove di antiche spiagge in "stile vacanziero", come affermato con ironia dagli scienziati. Antiche spiagge sabbiose, formate dal continuo movimento delle onde di un vasto oceano, esistito su Marte miliardi di anni fa e per un periodo molto prolungato: le loro tracce nascoste nel sottosuolo, a circa 10 metri di profondità, sono state individuate grazie ai dati ottenuti dal rover cinese Zhurong, che ha esplorato la superficie marziana tra il 2021 e il 2022. L'ultima scoperta fornisce ulteriori prove che molto tempo fa il Pianeta Rosso ha avuto un clima abbastanza caldo da permettere l’esistenza di un grande oceano di acqua liquida.  Le spiagge potrebbero essere il luogo ideale nel quale cercare tracce di antichi organismi, dal momento che si ritiene che la comparsa della vita sulla Terra sia avvenuta proprio in ambienti simili. I ricercatori coordinati da Michael Manga hanno trovato gli indizi di spiagge marziane esaminando le immagini ottenute dal rover, che era equipaggiato con un radar in grado di sondare fino ad una profondità di 80 metri: è la stessa tipologia di radar usata per rilevare oggetti sotterranei come tubature, o caratteristiche irregolari del terreno che indicano, ad esempio, la presenza di tombe.

Su Marte le tracce di antiche spiagge

Le immagini di Zhurong su Marte mostrano la presenza di sedimenti che, per forma e disposizione, ricordano quelli che si accumulano lungo le coste terrestri a causa del movimento delle onde. Anche la dimensione delle particelle corrispondono a quelle della sabbia che conosciamo. Sulla Terra, depositi come questi impiegano milioni di anni per formarsi, e ciò suggerisce che l’oceano di Marte sia stato abbastanza longevo, e che fossero presenti anche fiumi che trasportavano i sedimenti verso il mare. "Le strutture individuate non assomigliano a dune sabbiose o a crateri da impatto, né a colate di lava: è per questo che abbiamo pensato ad un oceano”, commenta Manga. “Sono disposte in maniera parallela a quello che sarebbe stato il vecchio litorale: hanno sia il giusto orientamento che la giusta pendenza – continua il ricercatore – per supportare l'idea che ci sia stato un oceano per un periodo di tempo abbastanza lungo da permettere che si formasse la spiaggia".


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