Geolier dopo il terremoto a Napoli: "I cori da stadio non fanno più ridere"

Il duro messaggio del rapper dopo quanto accaduto ai Campi Flegrei, dove la terra ha tremato durante la notte con una scossa di magnitudo 4.4
Geolier dopo il terremoto a Napoli: "I cori da stadio non fanno più ridere"© ANSA
3 min

Geolier non ha particolarmente apprezzato la reazione di alcuni italiani dopo il recente terremoto a Napoli. Il cantante, che nonostante la popolarità ha scelto di vivere proprio ai Campi Flegrei, aveva inizialmente scritto su Instagram: "Napoli non trema, Napoli balla", con l'emoticon del braccio di ferro. Poi però gli insulti e le offese degli hater - tra cui il commento "speriamo che accada presto" - hanno spinto il rapper a condividere un messaggio decisamente più duro. "Non posso leggere commenti del tipo 'speriamo che accada presto' o altre battutacce simili sul terremoto restando in silenzio - ha fatto sapere l'artista - Qua ci sono persone che hanno lasciato le proprie abitazioni dove hanno cresciuto figli, passato vite e progettato sogni che si stanno sgretolando, ci sono persone che hanno paura e che stanno vivendo in macchina o che vivono con le valigie già pronte nel caso devono scappare".

Geolier difende Napoli

"Se a voi tutto questo non fa male siete pregati di guardare in silenzio senza commentare - ha aggiunto Geolier - perché i cori allo stadio e tutte queste piccolezze ci hanno sempre fatto sorridere ma adesso no. Abbiate l'umiltà di ammirarci anche questa volta mentre affrontiamo qualcosa di più grande di noi, vincendo sempre". Poi il finale, indirizzato agli haters: "E come al solito di tutto quello che ho scritto noterete la H mancante invece che tutto il resto". Parole, quelle di Geolier, che la vice presidente del Consiglio comunale di Napoli, Flavia Sorrentino, definisce "atto di resistenza culturale". "In un Paese dove la discriminazione territoriale è ancora accettata, dove il dolore di Napoli viene banalizzato, meno male che un giovane artista si è assunto la responsabilità di dire ciò che troppi tacciono. Non basta solo indignarsi, bisogna anche schierarsi - ha osservato - Ci si scandalizza, giustamente, per altre forme di razzismo, ma quando si tratta di Napoli e del sud tutto diventa lecito: il dolore diventa sarcasmo, la paura diventa oggetto di scherno, il dramma di un popolo diventa pretesto per l'odio. È inaccettabile".   


© RIPRODUZIONE RISERVATA