Allerta massima negli Stati Uniti: mega tsunami potrebbe devastare l’intera costa occidentale

Uno studio lancia l'allarme su alcune città dell'ovest in vista dei prossimi anni
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Allarme negli Stati Uniti? Secondo una teoria sì. Un recente studio condotto da geoscienziati del Virginia Tech e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences ha evidenziato un rischio significativo per la costa occidentale degli Stati Uniti. Secondo la ricerca, esiste una probabilità del 15% che nei prossimi 50 anni si verifichi un terremoto di magnitudo 8,0 o superiore lungo la zona di subduzione di Cascadia, una faglia sismica che si estende dal nord dell'isola di Vancouver, in Canada, fino al capo Mendocino, in California.

Il terremoto e poi lo Tsunami: cosa potrebbe accadere

Un evento sismico di tale portata potrebbe causare un abbassamento del suolo costiero fino a 2 metri e generare un megatsunami con onde alte fino a 300 metri, minacciando gravemente città come Seattle e Portland. Anche regioni più distanti, come l'Alaska e le Hawaii, potrebbero essere colpite a causa della loro vulnerabilità sismica e vulcanica. I megatsunami, a differenza dei tsunami convenzionali, sono caratterizzati da onde di dimensioni eccezionali, spesso superiori ai 100 metri, e possono essere causati da frane sottomarine, eruzioni vulcaniche o impatti meteorici. Un esempio storico è il megatsunami del 1958 nella baia di Lituya, in Alaska, dove un'onda raggiunse un'altezza di 524 metri a seguito di una frana provocata da un terremoto. Sebbene eventi di questa magnitudine siano rari, la possibilità che si verifichino rappresenta una minaccia seria per le regioni costiere. Gli esperti sottolineano l'importanza di sviluppare piani di evacuazione e strategie di mitigazione per affrontare potenziali disastri naturali di tale entità.


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