Pagina 2 | Nainggolan a Le Iene racconta l'aneddoto su Spalletti: "Eravamo in camera di Totti con Pjanic e Manolas..."

È un Radja Nainggolan al solito senza filtri quello che si racconta ai microfoni della trasmissione televisiva "Le Iene", in onda questa sera, martedì 27 maggio, in esclusiva. Raggiunto in Belgio dagli inviati del format di Italia 1, il 'Ninja' parla a ruota libera delle vicissitudini legali trascorse negi ultimi mesi, ma anche della sua difficile adolescenza, del ruolo del calcio nella sua maturazione, ma anche delle esperienze 'estreme' quando ormai era professionista.

Le cattive abitudini

Coinvolto in un'indagine su un presunto traffico internazionale di stupefacenti, arrestato, sbattuto in prima pagina, Radja Nainggolan rivendica la sua estraneità ai fatti, ma non nasconde il suo passato difficile e le sue 'cattive abitudini', solamente in parte sanate dall'ingresso nel mondo del calcio professionistico: "Mi hanno arresta per ca**ate. Da ragazzino ne ho fatto tante, dalle risse ai furti. Avevo preso quella strada perché non avevo niente e cervao di portare a casa qualcosa... La mia fortuna è stata il calcio, che mi ha permesso di andare via a 16 anni, altrimenti non so come sarei finito". Anche da giocatore però, certe inclinazioni, il Ninja, ha però continuato ad assecondarle: "Il martedì andavo a ballare, il mercoledì giocavo alla playstation, il giovedì uscivo sempre, perché era la serata hip hop. Era la mia miglior serata, quindi mi sfasciavo e il venerdì agli allenamenti ero in coma. Sabato giocavamo, la domenica riposavo, lunedì partivo in ritiro e il martedì c'era la Champions...".

 


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Quella volta che Spalletti...

Neanche i ritiri erano in grado di frenare la voglia di Nainggolan di vivere la notte. Ecco il suo racconto di un episodio accaduto quando giocava nella Roma: "Eravamo in camera di Totti, c'erano anche Pjanic e Manolas, e giocando a punto-banco tirammo avanti oltre l'una di notte. Usciti dalla stanza di Francesco trovammo Spalletti addormentato in mezzo al corridoio, insieme a Pjanic cercammo di scavalcarlo zitti, zitti, ma lui si svegliò e ci disse 'dove ca**o andate?!?'... Il giorno dopo Totti e Pjanic finirono in panchina...".

Lo schiaffo dell'ultras e i soldi persi al casinò

Anche nella sua esperienza all'Inter, Nainggolan non ha modificato le sue abitudini: "La mia felicità è la vita che ho sempre fatto e più sono felice, più le mie prestazioni in campo sono buone". Questa la filosofia del belga, tra eccessi ed esperienze estreme: "Una volta ho preso uno schiaffo da un ultras dell'Inter perché ero in un locale a festeggiare il compleanno di un mio amico, un'altra volta ho perso 200 mila euro in una sola sera al casinò. Cosa ho pensato? Speiamo che arrivi lo stipendio così li riprendo. Giocavo per sentire l'adrenalina, ho scommesso anche su siti illegali".


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Descritto come Escobar

Quanto alla recente esperienza degli arresti nel gennaio 2025 pe traffico internazionale di cocaina proveniente dal Sudamerica, Nainggolan torna serio: "Io sono contro la droga, anche se mi hanno descritto come Escobar. Mi sono scambiato dei messaggi con Nasr-Eddine Sekkaki (fratello minore del trafficante belga Ashraf, ndr) e la polizia ha pensato che parlassimo in codice per trafficare droga. C'era stato uno scambio di soldi in prestito tra me e lui, ma non aveva a che fare con spaccio o debiti di gioco. Lui è un mio amico, ma quello che fa nella sua vita è un problema suo, non mio...".

 

 


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Quella volta che Spalletti...

Neanche i ritiri erano in grado di frenare la voglia di Nainggolan di vivere la notte. Ecco il suo racconto di un episodio accaduto quando giocava nella Roma: "Eravamo in camera di Totti, c'erano anche Pjanic e Manolas, e giocando a punto-banco tirammo avanti oltre l'una di notte. Usciti dalla stanza di Francesco trovammo Spalletti addormentato in mezzo al corridoio, insieme a Pjanic cercammo di scavalcarlo zitti, zitti, ma lui si svegliò e ci disse 'dove ca**o andate?!?'... Il giorno dopo Totti e Pjanic finirono in panchina...".

Lo schiaffo dell'ultras e i soldi persi al casinò

Anche nella sua esperienza all'Inter, Nainggolan non ha modificato le sue abitudini: "La mia felicità è la vita che ho sempre fatto e più sono felice, più le mie prestazioni in campo sono buone". Questa la filosofia del belga, tra eccessi ed esperienze estreme: "Una volta ho preso uno schiaffo da un ultras dell'Inter perché ero in un locale a festeggiare il compleanno di un mio amico, un'altra volta ho perso 200 mila euro in una sola sera al casinò. Cosa ho pensato? Speiamo che arrivi lo stipendio così li riprendo. Giocavo per sentire l'adrenalina, ho scommesso anche su siti illegali".


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