Meteo pazzo, dal caldo al maltempo estremo: l’esperto spiega cosa sta succedendo

Nubifragi e grandine al Nord dopo settimane di caldo: il direttore di MeteoWeb Peppe Caridi spiega che "Non siamo davanti a un’estate fuori controllo, ma a dinamiche tipiche di un clima sempre più energico"
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L’estate 2025 ha mostrato il suo volto più estremo in questi primi giorni di luglio, con violenti temporali, nubifragi, grandinate e persino tornado che hanno colpito diverse aree del Nord Italia. Dopo un giugno segnato da un caldo persistente, anche se senza record storici, la situazione è rapidamente cambiata con l’arrivo di masse d’aria più fresche che hanno innescato fenomeni violenti. Per fare chiarezza su quanto sta accadendo, abbiamo intervistato Peppe Caridi, direttore di MeteoWeb ed esperto di meteorologia, che invita a leggere questi eventi con equilibrio e senza inutili allarmismi.

"Il caldo di giugno e inizio luglio? Anomalo solo in parte"

"Va chiarito subito - esordisce il direttore di MeteoWeb - che il caldo che ha interessato l’Italia tra la fine di giugno e l’inizio di luglio non ha avuto punte eccezionali. Non abbiamo registrato picchi estremi né record storici di temperatura. L’anomalia è stata più marcata al Nord e in alcune aree del Centro, specie sul versante tirrenico. Al contrario, al Sud e lungo le regioni adriatiche le temperature sono state perfettamente in linea con le medie climatologiche del periodo".

Secondo l’esperto, questo quadro spiega anche perché l’ondata di maltempo in atto stia colpendo in modo particolare le regioni settentrionali: "È proprio nelle aree che hanno accumulato più calore nei giorni scorsi che l’energia latente disponibile per i temporali è maggiore. L’arrivo di aria fresca in quota, dopo settimane di caldo e umidità, rappresenta un mix esplosivo per lo sviluppo di supercelle temporalesche, con fenomeni severi come grandine di grosse dimensioni e, purtroppo, tornado".

"Fenomeni estremi sempre più frequenti? C’è un legame con il caldo, ma serve cautela"

Peppe Caridi invita però a non confondere l’aumento di fenomeni estremi con una presunta “fine dell’estate” o con scenari catastrofici: "Negli ultimi anni stiamo osservando, specie nei mesi di luglio e agosto, una maggiore frequenza di eventi estremi al Nord Italia. Il motivo è legato al riscaldamento globale che sta facendo lievemente e gradualmente aumentare le temperature, fornendo più energia all’atmosfera, favorendo temporali intensi. Tuttavia - sottolinea - è importante distinguere tra un aumento della severità dei fenomeni e l’idea che il clima sia diventato totalmente ingestibile: le dinamiche meteorologiche, pur più energiche, restano all’interno della variabilità tipica della stagione estiva. Sono fenomeni che ci sono sempre stati, ma adesso con 1°C in più rispetto a due secoli fa, sono più frequenti".

"Estate entrata provvisoriamente in crisi, ma tornerà il caldo"

L’attuale fase di maltempo ha portato, in alcune aree, a un calo termico decisamente anomalo per il periodo. "Siamo di fronte a una vera e propria parentesi fresca, una 'crisi' estiva che però è destinata a chiudersi presto", precisa il direttore di MeteoWeb. "Già dalla prossima settimana le proiezioni mostrano il ritorno di condizioni pienamente estive con una nuova rimonta dell’anticiclone africano. La stagione è ancora lunga e, come sempre accade in luglio e agosto, ci attendono ancora molte fasi di caldo. Anzi, probabilmente i giorni più caldi dovranno ancora arrivare, specie al Centro/Sud dove fino ad oggi non abbiamo mai avuto picchi esagerati".

"Mediterraneo occidentale bollente, ma nevicate eccezionali in Grecia e Turchia"

Peppe Caridi infine punta l’attenzione sulle anomalie che stanno interessando il Mediterraneo: "Abbiamo un Mediterraneo occidentale molto caldo, con temperature superficiali del mare sopra le medie, ma paradossalmente a est, tra Grecia e Turchia, l’Egeo è più fresco del normale. Proprio in Turchia, nei giorni scorsi, si sono verificate nevicate eccezionali per il periodo estivo, segno che la circolazione atmosferica - come sempre accade - tende a compensare gli estremi e individuare un equilibrio tra anomalie di segno opposto in differenti aree geografiche".

"Guardiamo i fenomeni con equilibrio"

L’invito finale dell’esperto è alla prudenza: "Quello che stiamo vivendo è un esempio di come il clima, in un contesto di riscaldamento globale, diventi più dinamico e capace di generare contrasti termici violenti. Ma non significa che ogni singolo evento sia un segnale di catastrofe imminente. Serve osservare i dati, analizzare le tendenze con metodo scientifico e continuare a informare senza alimentare allarmismi di natura catastrofica".

 


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