Appennino Lucano, il parco che unisce

Tre regioni, Basilicata, Calabria e Campania, tre parchi nazionali tra i più significativi, e due progetti in dirittura d’arrivo che faranno felici gli amanti delle due ruote e del trekking
Fabio Argentini
3 min

Tre regioni, Basilicata, Calabria e Campania, tre parchi nazionali tra i più significativi, e due progetti in dirittura d’arrivo che faranno felici gli amanti delle due ruote e del trekking. Il tutto parte dal Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, che si candida a diventare un polo di riferimento per il turismo sportivo e sostenibile nel Mezzogiorno.

Due nuovi progetti, fortemente sostenuti dalla governance dell’area protetta, mirano a integrare mobilità dolce, tutela ambientale e valorizzazione del patrimonio culturale: si tratta della Ciclovia Meridiana e del Cammino dei Cinti. Meridiana ricalcherà il tracciato dell’antica Via Herculea, storica arteria che attraversava la Lucania, rivisitata oggi in chiave green per accogliere il crescente interesse verso il cicloturismo.

Il percorso partirà da Potenza, proprio per favorire l’intermodalità con il treno, mezzo prediletto dagli amanti della bici. Attraversando l’intero Parco Nazionale, la ciclovia si estenderà fino al Parco del Pollino, dove si innesterà nella Ciclovia delle Calabrie, creando così un itinerario continuo che arriva fino all’Aspromonte.

Con i suoi 450 chilometri complessivi, la ciclovia costituirà una dorsale ciclabile capace di connettere tre grandi aree protette del sud - Pollino, Cilento e Appennino Lucano – in un tracciato che si snoda tra boschi, borghi, paesaggi incontaminati e bellezze naturalistiche. Un vero invito per cicloturisti, famiglie e sportivi a scoprire il territorio in modo lento, sostenibile e immersivo. Accanto alla ciclovia, nasce il Cammino dei Cinti, un itinerario pedonale lungo 410 chilometri che valorizza i percorsi devozionali e le antiche vie della spiritualità popolare. Unendo santuari mariani, eremi e luoghi sacri distribuiti tra le tre regioni coinvolte, il progetto intreccia il trekking con le radici culturali e religiose del territorio, offrendo un’esperienza di viaggio profonda, capace di attrarre pellegrini, escursionisti e appassionati di turismo lento.

Le parole del Commissario Straordinario Antonio Tisci

«Abbiamo ideato questi percorsi per valorizzare al meglio l’offerta outdoor del Parco», ha dichiarato Antonio Tisci, Commissario Straordinario dell’Ente. «Crediamo che lo sport e il contatto con la natura siano strumenti potenti per attrarre un turismo di qualità. Vogliamo dimostrare che la tutela ambientale non solo è compatibile con lo sviluppo, ma può diventare una concreta opportunità economica per chi vive in questi territori. Un ambiente protetto è un valore aggiunto: significa salute, identità e qualità della vita».


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