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Il riconoscimento ambientale promosso dalla Federazione Italiana Golf (I fuoriclasse dell'ambiente: un accordo tra il Corriere dello Sport-Stadio e il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica)

La tradizione continua e si rafforza. &ldquo;Impegnati nel Verde&rdquo;, il riconoscimento ambientale promosso dalla Federazione Italiana Golf insieme all&rsquo;Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, prosegue la sua missione anche quest&rsquo;anno, rappresentando uno dei progetti pi&ugrave; strutturati nel panorama sportivo italiano dedicati alla sostenibilit&agrave;. I Circoli e societ&agrave; golfistiche che si sono candidati fino alla fine di ottobre, sono in lizza per il &ldquo;Riconoscimento Ambientale 2025&rdquo;, che sar&agrave; assegnato in base agli interventi pi&ugrave; significativi messi in atto in cinque ambiti fondamentali: acqua, biodiversit&agrave;, energia, paesaggio, patrimonio storico-artistico e culturale. Un percorso che rappresenta anche una tappa importante verso la Certificazione Ambientale GEO, il programma internazionale riconosciuto dal CIO, dal WWF e dai principali organismi del golf mondiale. Gli obiettivi di &ldquo;Impegnati nel Verde&rdquo; sono chiari e concreti: il progetto continua a stimolare il movimento golfistico italiano a innovare, investire e rendere la sostenibilit&agrave; una pratica quotidiana. &nbsp;

Il campione di arrampicata tra natura e sostenibilità (I fuoriclasse dell'ambiente: un accordo tra il Corriere dello Sport-Stadio e il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica)

L&rsquo;arrampicata gli ha regalato una passione, una vocazione, un lavoro, e pure una moglie. &laquo;Sono appena tornato dalla luna di miele in Giappone con Sara. Ci siamo sposati a giugno e ne abbiamo approfittato per fare due settimane di vacanza e due di allenamenti. Lei &egrave; una grande appassionata di arrampicata, ci siamo conosciuti cos&igrave;&raquo;. Atleta del gruppo sportivo delle Fiamme Oro, quest&rsquo;estate Stefano Ghisolfi ha chiuso Anam Cara Low, il suo primo 8C boulder, in Austria: il pi&ugrave; duro che abbia mai risolto. Un risultato che si aggiunge a un palmar&egrave;s gi&agrave; ricchissimo, tra la vittoria della Coppa del Mondo Lead nel 2021 e l&rsquo;ascesa di alcune delle vie pi&ugrave; difficili al mondo come Perfecto Mundo, Change, Bibliographie ed Excalibur.

Come ha cominciato con l&rsquo;arrampicata? 

&laquo;Quando avevo sei anni mio padre, che &egrave; maestro di mountain bike, portava me e mia sorella Claudia a fare le gare ogni weekend nei dintorni di Torino, dove sono nato e abitavo. Poi a undici anni sono passato all&rsquo;arrampicata. Ogni occasione era buona per uscire&raquo;.

Non si sente un topo di citt&agrave;. 

&laquo;No, per niente. N&egrave; quando abitavo a Torino n&eacute; ora che vivo ad Arco, in Trentino, da ormai dieci anni&raquo;.

Adesso che obiettivi ha? 

&laquo;Sono in un periodo abbastanza tranquillo, le gare ripartiranno il prossimo anno intorno ad aprile-maggio. Poi ci sar&agrave; la Coppa del Mondo. Ma nel frattempo scalo sempre su roccia&raquo;.

Come vanno le gare? 

&laquo;Negli ultimi anni mi sono spostato pi&ugrave; su roccia, quindi faccio meno gare. Al momento non sono nemmeno in classifica. Seleziono le gare pi&ugrave; belle, interessanti ma anche pi&ugrave; vicine: in Europa, per non fare viaggi troppo lunghi&raquo;.

Come mai? 

&laquo;Tanti motivi: i viaggi influenzano la salute degli atleti e sono molto dispendiosi a livello di sostenibilit&agrave; ambientale. Poi negli ultimi anni ho deciso di concentrarmi di pi&ugrave; sulla scalata su roccia, in natura, e questo ti permette di decidere gli spostamenti pi&ugrave; in autonomia: non ci sono gare fisse e puoi scegliere anche il mezzo di trasporto con cui spostarti. Negli scorsi anni con mia moglie abbiamo raggiunto la Norvegia pi&ugrave; volte in camper&raquo;.

Perch&eacute; la scelta del camper? 

&laquo;&Egrave; una questione di sostenibilit&agrave; ma anche di comodit&agrave;. Fino in Norvegia &egrave; stato un viaggio molto lungo ma ci siamo abituati e stiamo pensando di utilizzarlo pi&ugrave; spesso&raquo;.

Come ha avuto questa idea? 

&laquo;Dopo la maturit&agrave; mi ero comprato un furgone campetizzato molto piccolo e molto scassato. Per chi fa scalata &egrave; una cosa abbastanza comoda perch&eacute; ti permette di andare in posti sperduti senza dover prenotare o guardare il meteo. Volendo ti puoi sempre spostare. Poi quando ho incontrato Sara, dodici anni fa, anche ne lei ne aveva uno simile. Cos&igrave; abbiamo deciso di venderli entrambi e di comprarci un camper pi&ugrave; grande. Abbiamo unito l&rsquo;amore all&rsquo;ecologia&raquo;.

A proposito di ecologia, lei &egrave; molto impegnato anche su questo tema. 

&laquo;Pi&ugrave; che impegnato direi attento&raquo;.

Tempo fa ha partecipato a un progetto che si chiamava Climbers Forest. 

&laquo;Risale a quando viaggiavo tanto. Nasce da un&rsquo;idea di zeroCO2, che si occupa di riforestazione ad alto impatto sociale: per ogni via che riuscivo a scalare su roccia loro piantavano alberi in Guatemala. Oltre a mitigare la crisi climatica, in questo modo hanno dato supporto alle famiglie di contadini locali che, prendendosi cura degli alberi, potevano beneficiare anche dei frutti&raquo;.

Ha notato l&rsquo;impatto del cambiamento climatico sulla scalata? 

&laquo;S&igrave;, proprio relativamente ai luoghi in cui si va ad arrampicare. Noi viviamo outdoor e per scalare ci vuole il freddo. Pi&ugrave; freddo &egrave;, meglio &egrave;. Adesso facciamo molta fatica a trovare le giuste temperature sia d&rsquo;inverno che d&rsquo;estate. Fa troppo caldo&raquo;.

C&rsquo;&egrave; pi&ugrave; sensibilit&agrave; su questi temi da parte della comunit&agrave; sportiva ma anche delle istituzioni, come il Ministero dell&rsquo;ambiente? 

&laquo;S&igrave;, c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; attenzione anche soltanto alla cura dell&rsquo;ambiente. L&rsquo;arrampicata ti porta a stare molto tempo all&rsquo;aria aperta. Banalmente &egrave; importante raccogliere l&rsquo;immondizia e mi sembra che almeno su questo stiamo migliorando. Il nostro sport poi non prevede consumi o dispersione di rifiuti, le nostre attrezzature sono molto costose e ci guardiamo bene dal lasciarle in giro&raquo; (ride, ndr).

Cosa si pu&ograve; fare per migliorare ancora? 

&laquo;Senza dubbio parlarne per avere una maggiore consapevolezza. &Egrave; anche compito degli istruttori, a partire da quando si arriva in palestra la prima volta, far capire l&rsquo;importanza di questi temi ai nuovi arrivati&raquo;.

Ghisolfi: "Scalando ho trovato l'amore. Ora scelgo io le mie gare e per l'ambiente ho ridotto le trasferte in aereo"

L’area protetta meta perfetta per chi ama le attività outdoor (I fuoriclasse dell'ambiente: un accordo tra il Corriere dello Sport-Stadio e il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica)

Il promontorio di Capo Milazzo, disteso tra l&rsquo;Etna e lo Stromboli, &egrave; un luogo in cui colori e profumi mediterranei animano una costa frastagliata affacciata su un mare verde smeraldo.

Una lingua di terra protesa nel Tirreno custodisce una sorprendente variet&agrave; di paesaggi: scogliere a picco, baie silenziose, panorami che si accendono al tramonto. Nei fondali, stelle gorgone, alcionari, barracuda, dentici e cernie trovano un habitat ideale, ricco e incontaminato.&nbsp;

A marzo del 2019 nasce qui l&rsquo;Area Marina Protetta Capo Milazzo il cui presidente &egrave; Giovanni Mangano: quasi 800 ettari e seimila metri di costa che costituiscono un vero osservatorio naturale di biodiversit&agrave;, un patrimonio da tutelare e valorizzare.&nbsp;

&Egrave; una meta perfetta per chi ama la natura e le attivit&agrave; all&rsquo;aperto. Numerosi i sentieri naturalistici che attraversano il promontorio: il pi&ugrave; celebre &egrave; il percorso di Ponente che conduce alla suggestiva Piscina di Venere, una terrazza naturale sul mare. All&rsquo;interno dell&rsquo;Area Marina si estendono anche il sentiero di Levante e il percorso delle Tre Pietrazze, recentemente riaperto e che permette di raggiungere la spiaggia pi&ugrave; ampia del promontorio.&nbsp;

Tra le attivit&agrave; sportive, il territorio offre trekking, vela, snorkeling e immersioni subacquee. Proprio le immersioni sono protagoniste di uno degli appuntamenti pi&ugrave; attesi dell&rsquo;anno: il campionato italiano di Safari Fotografico Subacqueo, organizzato con Fipsas.&nbsp;

Questa competizione, del tutto ecosostenibile, premia la capacit&agrave; di riprendere il maggior numero possibile di specie diverse senza arrecare alcun disturbo all&rsquo;ambiente marino. Le immagini raccolte rappresentano un contributo prezioso alla ricerca e alla catalogazione delle specie presenti. Non &egrave; un caso che questo tipo di safari, per finalit&agrave; e rigore metodologico, sia molto apprezzato dai biologi marini e venga praticato in diverse aree marine in Italia. A Capo Milazzo, dove la biodiversit&agrave; &egrave; particolarmente ricca, assume una rilevanza ancora maggiore.&nbsp;

Capo Milazzo &egrave; anche un punto di riferimento per gli sport velici. Ogni anno il promontorio ospita numerose regate, dalle competizioni dilettantistiche agli eventi inseriti nei calendari federali, che richiamano equipaggi da tutta Italia. Le acque che circondano il Capo, caratterizzate da venti variabili e scenari spettacolari, offrono un campo di regata naturale particolarmente apprezzato, rendendo Milazzo una delle mete privilegiate per la vela nel Mediterraneo.&nbsp;

Molto partecipata &egrave; anche la Milazzo Marathon-Periplo del Capo, una gara di nuoto in acque libere di 10 km con partenza da Levante e arrivo a Ponente. Inserita nel calendario agonistico nazionale FIN e tra le 15 gare del Grand Prix Italian Open Water, ha ricevuto dalla Federazione Italiana Nuoto il prestigioso riconoscimento di &ldquo;Gara Storica&rdquo;.&nbsp;(Si ringrazia Peppe Maimone) &nbsp;

Capo Milazzo, il promontorio degli sportivi tra onde e sentieri

Capo Milazzo

Ghisolfi: "Scalando ho trovato l'amore"

Il riconoscimento ambientale promosso dalla Federazione Italiana Golf&nbsp;(I fuoriclasse dell&#39;ambiente: un accordo tra il Corriere dello Sport-Stadio e il Ministero dell&#39;Ambiente e della Sicurezza Energetica)

Il golf continua a impegnarsi nel verde

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