Febbre del Nilo, a Torino il primo contagio umano

Vittima una donna nel torinese: la forma è la più leggera
Febbre del Nilo, a Torino il primo contagio umano
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TORINO - A Torino si è registrato il primo contagio umano della ‘febbre del Nilo’ del 2019: è una donna di 62 anni, residente a Poirino, che ha contratto fortunatamente solo la forma febbrile, quella più leggera, e non quella neurologica, che ha degli sviluppi più gravi. Per il momento non c'è alcuna emergenza e la situazione è come sempre monitorata dalle autorità sanitarie. L’unico modo per evitare di contrarre il virus è cercare di evitare di essere punti dalle zanzare utilizzando creme e spray repellenti.

La malattia

La malattia si manifesta in diversi modi, ma la maggior parte di chi la contrae non mostra sintomi. Il 75% di chi contrae la malattia, in forma leggera, non manifesta alcun sintomo. Per un buon 20% i sintomi sono invece febbre, nausea, vomito e sfoghi cutanei. Nella sua forma grave, che colpisce un caso su 150, le cose vanno decisamente peggio: forti mal di testa, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, convulsioni, paralisi e coma. Esistono poi rari casi, uno su mille, in cui il virus porta encefalite o meningite, potenzialmente letali. Il veicolo principale della malattia per l’essere umano sono le zanzare. Ma il virus, informano gli esperti, non si trasmette da una persona all’altra con il semplice contatto con chi è infetto.

I casi nel 2018

Il boom di questo fenomeno arriva solitamente nel periodo estivo ed influisce anche sul tema delle donazioni di sangue, il quale veicola la malattia, ma allo stesso tempo scarseggia a causa della pausa estiva. Infatti, il protocollo impone di sospendere il sangue dei donatori che sono stati nelle zone dove si è manifestato il virus per 28 giorni, a meno che le Asl e gli ospedali non abbiano a disposizione il test Wnv Nat, che serve a riconoscere il virus. Già nel 2018 il Piemonte era stato protagonista di numerosi casi di West Nile, tanto da essere tra le nove regioni monitorate per il picco di febbre negli animali. In Italia erano stati registrati in totale 595 casi di contagio di umani, 238 dei quali si sono manifestati nella forma neurologica.


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