Saccomanni, presidente di Unicredit, muore a 76 anni

Fu ministro dell'Economia nel governo di Enrico Letta
Saccomanni, presidente di Unicredit, muore a 76 anni© ANSA
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Il presidente di Unicredit, Fabrizio Saccomanni è deceduto. Era nato a Roma il 22 novembre del 1942. Ministro dell'Economia nel governo di Enrico Letta, Saccomanni già direttore generale in Banca d'Italia era entrato nel board dell'istituto di credito nel novembre del 2017. Si pensa ad un malore figlio del caldo. Non c’è stato nulla da fare per l’ex ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, stroncato, nel primo pomeriggio di ieri, da un infarto nella spiaggia di Puntaldia, nel comune di San Teodoro, all’età di 76 anni. Solo il giorno precedente aveva partecipato insieme al ceo, Jean Pierre Mustier alla conferenza stampa di Unicredit per commentare la semestrale dell'istituto. Proprio ieri aveva iniziato un periodo di vacanza. Secondo quanto riferito dall'agenzia Ansa, quando il personale medico del 118 è arrivato sul posto, era steso sugli scogli, già in arresto cardiaco. I medici hanno tentato a lungo le manovre di rianimazione, ma non c'è stato nulla da fare. Inutile anche l'arrivo dell'elicottero del 118.

La carriera

Per otto anni direttore generale della Banca d'Italia, tra gli incarichi per i quali acquistò notorietà nelle cronache finanziarie e politiche si ricordano il suo ruolo di ministro dell'Economia nel governo guidato da Enrico Letta tra l'aprile del 2013 e il febbraio 2014, nonchè la nomina a presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Unicredit, avvenuta un anno fa. Dopo la laurea in Economia conseguita all'università Bocconi di Milano e un corso di perfezionamento in Economia monetaria e internazionale a Princeton, entra a 25 anni in Banca d'Italia, dove sviluppa tutta la sua carriera professionale. Svolge ruoli di rappresentanza della banca centrale presso il Fondo monetario internazionale, la Bce, la Banca dei regolamenti (Bri) e l'Unione Europea. E' stato direttore centrale degli Affari internazionali, capo della direzione internazionale e del Servizio studi e ha fatto parte dell'Ufficio vigilanza bancaria e finanziaria. La nomina a direttore generale di via Nazionale risale al 2006, confermato nuovamente sei anni dopo. In questo periodo, ricopre anche la carica di presidente dell'Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Nell'aprile del 2013, venne chiamato a guidare il ministero dell'Economia e delle Finanza nel dicastero guidato da Enrico Letta. La nomina a presidente del consiglio di amministrazione di Unicredit, il secondo gruppo bancario italiano, è dell'aprile dell'anno scorso. Numerose le cariche ricoperte negli ultimi anni e dove era attualmente in carica: dalla vicepresidenza dell'Abi al consiglio direttivo di Assonime, dal comitato scientifico del centro studi di Confindustria al consiglio direttivo dell'Istituto Einaudi e alla presidenza del cda dell'Associazione Orchestra filarmonica della Scala.

Il ricordo

"A nome di tutto il consiglio di amministrazione e di tutte le persone di UniCredit voglio esprimere l'immenso dolore per l'improvvisa scomparsa di Fabrizio Saccomanni. Per me scompare innanzitutto un amico di grande intelligenza e umanità, colto, competente ed arguto". Lo dice il Ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier in una nota. "La sua scomparsa - aggiunge - è una perdita per l'intero Paese". È arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della morte di Fabrizio Saccomanni ai membri del cda della Filarmonica della Scala, di cui il banchiere era presidente dallo scorso 12 dicembre. "Io porto il mio entusiasmo di appassionato di musica classica" aveva detto al momento della nomina il presidente di Unicredit, frequentatore della Scala dagli anni '50, che aveva voluto assistere anche all'ultimo concerto gratuito in piazza Duomo dell'orchestra diretta da Riccardo Chailly lo scorso 9 giugno. Dispiacere e sgomento sono state le prime reazioni fra i membri del consiglio di amministrazione dell'ensemble.


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