Torino, blitz per la "guerriglia" del 9 febbraio

Raffica di arresti nel mondo anarchico per gli scontri dopo lo sgombero dell'Asilo. L’operazione ha coinvolto varie città
Torino, blitz per la "guerriglia" del 9 febbraio© ANSA
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TORINO - La Polizia di Torino, dalle prime ore di questa mattina, ha dato inizio a una vasta operazione al termine di un'inchiesta scaturita dai gravi episodi di violenza verificatisi lo scorso 9 febbraio, a seguito dell'operazione 'Scintilla' che ha condotto allo sgombero e al sequestro dello storico centro sociale Asilo di via Alessandria, occupato da anni dagli attivisti dell’ala anarco-insurrezionalista. Le indagini della Digos di Torino, coordinate dalla procura locale, hanno visto la collaborazione delle questure di Milano, Ravenna, Sassari, Trento e Cuneo. I reati contestati, a vario titolo, sono lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e imbrattamento. Alla manifestazione, organizzata in seguito allo sgombero dello storico centro sociale 'Asilo', parteciparono militanti anarchici proveniente da tutta Italia.

Il corteo

Durante il corteo è stata messa a ferro e fuoco la città. Centinaia di anarchici si erano dati appuntamento in piazza Castello trasformando la manifestazione in un assedio: scontri con le forze dell’ordine, lancio di bombe carta, muri imbrattati, cassonetti in fiamme, mezzi pubblici danneggiati. La Digos in quell'occasione aveva arrestato 11 manifestanti. Al corteo, oltre agli attivisti torinesi, avevano partecipato molti rappresentanti dei gruppi anarchici di Ivrea, Rovereto, Pinerolo, Trento, Milano. Le forze dell’ordine avevano risposto con lancio di lacrimogeni e getto di idranti. Gli anarchici avevano attaccato la sede della Smat, distruggendo una vetrata.

Assessore Piemonte: “Conto da pagare arriva sempre”

"Quello che le forze dell'ordine hanno dato ai violenti anarchici che il 9 febbraio devastarono Torino scatenando la guerriglia è un segnale importantissimo: chi muove guerra alle istituzioni, terrorizzando i cittadini e rompendo tutto, non rimarrà impunito". Così ha detto l'assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca, in merito alle indagini della Digos di Torino sugli incidenti dello scorso febbraio che, questa mattina, hanno portato ad eseguire una serie di misure cautelari in tutta Italia. "Se le accuse fossero confermate - aggiunge - vorrebbe dire che anche a distanza di mesi, dopo indagini approfondite, il conto da pagare arriva sempre ai violenti. È un segnale importante e non posso che fare i più sentiti complimenti agli agenti che hanno condotto le indagini".

Solidarietà dal centro sociale Askatasuna

"Il corteo del 9 febbraio fu giovane e determinato. Mise in imbarazzo il questore e la politica torinese e tentò di riprendersi il quartiere Aurora". Così, sul sito infoaut.org, i militanti del centro sociale torinese Askatasuna esprimono solidarietà agli anarchici coinvolti nell'inchiesta per gli scontri dello scorso febbraio a Torino. "Con questa operazione - scrivono - la questura e la procura vogliono colpire la solidarietà e la determinazione dei molti che si sono sentiti chiamati in causa da questo sgombero e hanno deciso di reagire".


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