Coronavirus, in arrivo la chiusura della Lombardia e di altre 11 province

È quanto si legge nella bozza del Dpcm che dovrebbe essere firmato nelle prossime ore: coinvolte anche Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria
Coronavirus, in arrivo la chiusura della Lombardia e di altre 11 province© ANSA
3 min

ROMA - "Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19" è vietato entrare e uscire "salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza" "nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria". È quanto si legge nella bozza del Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che dovrebbe essere firmato nelle prossime ore dal presidente del Consiglio per contrastare il diffondersi del coronavirus. La decisione non dovrebbe comunque influire sulle partite di calcio di Serie A disputate a porte chiuse: "Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati - si legge nel testo - resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico".

La bozza del Dpcm

Nella bozza del Dpcm si legge: "Sono sospesi i servizi educativi per l'infanzia di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa".


© RIPRODUZIONE RISERVATA