Coronavirus, cambia la spesa: cosa comprano di più gli italiani

Continua lo straordinario acquisto di amuchina, salviettine e guanti monouso
Coronavirus, cambia la spesa: cosa comprano di più gli italiani© ANSA
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L'emergenza coronavirus fa cambiare anche la spesa degli italiani. Dopo cinque settimane dall'inizio della pandemia, i consumi si proiettano su nuove rotte e abitudini: complice il restare a casa, si tornano a fare pane e pizza. Così nei carrelli rallentano gli acquisti di pasta e riso ma è boom, invece, di farina e lievito di birra (con incrementi superiori al 200% nelle ultime due settimane). Vendite stellari anche per le tinture dei capelli (+135% sempre nelle ultime due settimane). E' quanto emerge dai dati dell'Ufficio studi Coop. Si mantengono alte le vendite dei diversi tipi di disinfettante, dall'amuchina che sfiora un +400% rispetto ad un anno fa, alla candeggina. In totale, indica lo studio, dal 24 febbraio al 23 marzo, i consumi hanno fatto registrare in media un +11,3% delle vendite (in rallentamento nelle ultime due settimane). Ecco la nuova spesa, secondo i dati Coop. Il kit anti-coronavirus. Ciò che non manca nei carrelli sono i disinfettanti. Nelle ultime due settimane (16 e 23 marzo) continua l'acquisto straordinario di amuchina e simili: +398% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, leggermente in calo rispetto alle prime tre settimane di pandemia (24 febbraio-15 marzo), in cui aveva registrato un +561%. In mancanza di gel per mani, si opta per salviettine disinfettanti: +453% nelle ultime due settimane (era +377% nelle prime tre); i disinfettanti per superfici registrano +225% nelle ultime due (+210% nelle prime tre); candeggina +103% (+80% nelle prime tre). Lieve calo per guanti monouso (+156% ultime due e +162% prime tre), l'alcol etilico e alimentare (+87% ultime due e +134% prime tre) e per i termometri (+230% ultime due settimane e +286% le prime tre). La dispensa dell'emergenza - È iniziato il tempo di panificatori, pizzaioli e pasticceri a casa. Rallentano le vendite di pasta, riso e olio che hanno popolato per settimane i carrelli e ora popolano le dispense. Nelle ultime due settimane la pasta cresce del +14% (cresceva del +53% nelle prime tre), il riso +26% (era +48%) e l'olio d'oliva addirittura cala con un -8% (era +35% nelle prime tre settimane). Riempiono i carrelli la farina e il lievito di birra che raggiungono rispettivamente nelle ultime due settimane un +205% (era +114% nelle prime tre) e un +203% (era +117%). La pizza è soprattutto la classica margherita, con la mozzarella che realizza +125% (era +58% nelle prime tre settimane) e le conserve che seppur rallentando continuano ad essere acquistate: +48% nelle ultime due settimane (era +56% nelle prime tre). In crescita le uova, usate anche come materie prime per i preparati da forno, con +58% tra il 16 e il 23 marzo (era +37% nelle prime tre settimane). E continua la vendita di zucchero con uno stabile +43% in tutte le cinque settimane. E anche se la spesa si fa una volta a settimana non si rinuncia a comprare i freschi ed i freschissimi, questi ultimi al +10% in media nelle cinque settimane. Carni bianche e rosse entrambe intorno al +20% nel periodo, ortofrutta al +16%, mentre non convince il pesce, con le vendite del comparto al -8% nelle cinque settimane. Tornano poi nel carrello alcuni sfizi a cui in un primo momento molti avevano rinunciato presi dalla foga di fare scorte. Sì dunque alla gola con le creme spalmabili che registrano nelle ultime due settimane +46% (era +10% nelle prime tre) e alle vecchie abitudini con il vino che raggiunge il +31% nelle ultime due (era al +1% nelle prime tre), gli aperitivi al +13% (era +5%), la birra +9% (+8% nelle prime tre). Le tinte per capelli - La chiusura dei parrucchieri inizia a farsi sentire: nelle ultime due settimane di pandemia i prodotti per capelli hanno registrato un +24% (era +2% nelle prime tre settimane) e le colorazioni un +135% (era +25% nelle prime tre).


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