Coronavirus, Italia verso la fase 2: ecco le nuove regole

Dall'introduzione dei pannelli in plexiglass al no alle riunioni. Ecco le novità negli uffici dopo l'alleggerimento delle misure
Coronavirus, Italia verso la fase 2: ecco le nuove regole© LAPRESSE
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ROMA - Dopo quasi due mesi di quarantena a causa dell'emergenza Coronavirus, in Italia si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel. I numeri dicono che la situazione è meno grave rispetto a qualche settimana fa, pertanto si inizia a pensare alla fase due che prevederebbe un alleggerimento della misure restrittive ma che non significherebbe nemmeno "liberi tutti". Cantieri e edilizia potrebbero aprire da lunedì 27 in base al codice Ateco e perchè fra le tre classificazioni di rischio contagio (esposizione, prossimità e aggregazione) hanno un "rischio basso o medio-basso e potrebbero avere priorità in un processo graduale di rimodulazione delle misure contenitive, unitamente ad una adeguata e partecipata strategia di prevenzione e organizzazione del ciclo produttivo e organizzativo anche mirata al contenimento del rischio di aggregazione correlato". Nei primi giorni della prossima settimana il premier Conte potrebbe varare un nuovo DPCM con il quale regolare le riaperture dopo il 4 maggio e la novità dovrebbero riguardare anche banche, attività finanziarie e assicurazioni. Tante per le nuove regole alle quali sarà necessario attenersi.

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Misurazione della temperatura attraverso i termoscanner

Prima di tornare a lavoro, dovrebbe essere necessario misurare la febbre a tutti i dipendenti con il termo-scanner, chi ha più di 37,5 andrebbe rimandato a casa, come quelli che hanno tosse monitorando chi è entrato in contatto col loro. Negli uffici delle regioni rosse dovrebbero essere fatti i tamponi a tutti i lavoratori prima di farli accedere al posto di lavoro.

Rimodulazione degli spazi

Per poter mantenere poi la distanza sociale, sarà necessario rimodulare gli spazi all'interno degli uffici. Per gli ambienti dove operano più lavoratori contemporaneamente si dovrebbero trovate soluzioni innovative con il riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate tra loro e l’introduzione di pannelli in plexiglass. Per gli spazi comuni, comprese mense, punti di ristoro, spogliatoi e servizi igienici dovrebbe essere prevista una ventilazione continua degli ambienti. Nella gestione dell’entrata e dell’uscita dei lavoratori sarebbe necessario favoriti orari scaglionati e, laddove possibile, prevedere una porta di entrata e una di uscita dedicate.

No alle riunioni

Tra le novità il "no" alle riunioni in presenza. L’accesso di fornitori esterni, inoltre, dovrebbe avvenire solo secondo modalità, percorsi e tempistiche definite; per le attività di carico/scarico sarà importante rispettare il previsto distanziamento. Andranno inoltre ridotte le trasferte. Poi, al fine di ridurre gli assembramenti, sarà necessario stabilire degli orari di lavoro scaglionati in modo da garantire il distanziamento sociale. 

Favorire gli spostamenti con la propria auto

È essenziale evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa, con particolare riferimento all’utilizzo del trasporto pubblico. Per questo motivo è necessaria un’azione integrata per mitigare questa tipologia di rischio tramite misure organizzative dedicate, ad esempio adottando piani di mobilità adeguati, misure specifiche per disciplinare l’uso dei mezzi pubblici o incentivando forme di trasporto sul luogo di lavoro differenti, anche con il mezzo privato. In ogni caso, all’interno dei mezzi pubblici oltre al distanziamento sociale è raccomandabile l’uso di mascherine per tutti gli occupanti.


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