Coronavirus, i dati in Italia: 464 morti e calo di 851 positivi rispetto a ieri

Il report fornito dal capo della Protezione Civile Borrelli: “Nell’ultimo giorno sono guarite 3.033 persone, 117 ricoveri in meno in terapia intensiva”
Coronavirus, i dati in Italia: 464 morti e calo di 851 positivi rispetto a ieri© ANSA
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ROMA - Nuovo report della Protezione Civile sull'emergenza Coronavirus in Italia: i morti di oggi sono 464, ma i nuovi positivi sono 851 in meno di ieri. Il dato è stato reso noto nel corso della conferenza stampa da Angelo Borrelli: "Il totale dei positivi è di 106.848 con un calo di 851 pazienti rispetto a ieri. Oggi registriamo 464 nuovi deceduti, dall’inizio dell’epidemia sono 25.549. Sono 57.576 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il Coronavirus, 3.033 in più di ieri. I ricoverati in terapia intensiva sono 2.267, 117 in meno di ieri. Il totale delle persone che hanno contratto il virus è 189.973, con un incremento rispetto a ieri di 2.646 nuovi casi”.

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Borrelli: “Numeri particolarmente confortanti”

Per la prima volta i "numeri sono particolarmente confortanti: il numero di dimessi e guariti supera il numero di nuovi casi nel paese - ha detto Angelo Borrelli -. Prosegue inoltre l'alleggerimento delle strutture ospedaliere".

Tamponi ad oltre un milione di italiani

Sono oltre un milione gli italiani che sono stati sottoposti a tampone. Dai dati della Protezione Civile emerge che gli esami effettuati fino ad oggi sono stati infatti 1.579.909 che hanno riguardato complessivamente 1.052.577 persone. L'incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 66.658.

Locatelli: “In calo l’indice di contagiosità”

L'R con zero, l'indice di contagiosità del Coronavirus, è sceso ad una percentuale compresa tra lo 0,5 e lo 0,7. Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli che ha anche sottolineato che a partire dal 5 aprile, "con la sola eccezione di una giornata, c'è stata una riduzione del numero dei pazienti ricoverati. E dal 3 aprile c'è stata costantemente ogni giorno una riduzione del numero dei pazienti che erano ricoverati in terapia intensiva".


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