Coronavirus, lo studio sulla sindrome Kawasaki nei bambini

I medici dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo hanno descritto una serie di dieci casi di bambini piccoli con sintomi simili a una rara malattia infiammatoria
Coronavirus, lo studio sulla sindrome Kawasaki nei bambini© EPA
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MILANO - I medici dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo hanno descritto una serie di dieci casi di bambini piccoli con sintomi simili a una rara malattia infiammatoria chiamata malattia di Kawasaki che si è manifestata dopo la comparsa della pandemia Covid-19 in Lombardia, in uno studio pubblicato oggi sulla rivista scientifica inglese 'The Lancet'. A soli 19 bambini era stata diagnosticata questa condizione in quella zona, nei passati cinque anni fino a metà febbraio 2020, ma ci sono stati 10 casi tra il 18 febbraio e il 20 aprile di quest'anno. Gli ultimi approfondimenti potrebbero rappresentare un aumento di 30 volte del numero dei casi, sebbene i ricercatori avvertano che è difficile trarre conclusioni definitive con numeri così piccoli.Otto dei 10 bambini portati in ospedale dopo il 18 febbraio 2020 sono risultati positivi al virus Sars-CoV-2 in un test anticorpale. Tutti i bambini dello studio sono sopravvissuti, ma quelli che si sono ammalati durante la pandemia hanno mostrato sintomi più gravi di quelli diagnosticati nei cinque anni precedenti.La malattia di Kawasaki è una condizione rara che colpisce in genere i bambini di età inferiore ai cinque anni. Fa infiammare e gonfiare i vasi sanguigni. I sintomi tipici includono febbre ed eruzione cutanea, occhi rossi, labbra o bocca secche o screpolate, arrossamento sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi e ghiandole gonfie.

In genere, circa un quarto dei bambini affetti presenta complicazioni cardiache, ma la malattia è poco fatale se trattata in modo appropriato in ospedale. Non è noto quale sia il fattore scatenante, ma si ritiene che sia una reazione immunitaria immunitaria anormale a un'infezione.Il dottor Lucio Verdoni, autore del rapporto dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha dichiarato: "Abbiamo notato un aumento del numero di bambini inviati al nostro ospedale con una condizione infiammatoria simile alla malattia di Kawasaki nel periodo in cui la Sars-CoV-2 stava prendendo piede nella nostra regione. Sebbene questa complicazione rimanga molto rara, il nostro studio fornisce ulteriori prove su come il virus possa influenzare i bambini. I genitori dovrebbero seguire il consiglio del medico e consultare immediatamente un dottore se il loro bambino non sta bene. La maggior parte dei bimbi si riprenderà completamente, ricevendo cure ospedaliere adeguate".


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