"Chi parla a voce alta propaga meglio il Coronavirus"

Uno studio della National Academy of Sciences di Washington ha analizzato la diffusione del droplet con la luce al laser
"Chi parla a voce alta propaga meglio il Coronavirus"© EPA
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ROMA – Parlare ad alta voce, se si è stati contagiati dal Coronavirus, contribuisce alla maggiore diffusione del virus stesso: è quanto emerge da uno studio della National Academy of Sciences di Washington riportato dal Daily Star. Grazie alle luci al laser gli scienziati hanno analizzato il droplet emesso da alcune persone che hanno pronunciato la frase “stay healthy” ad alto volume per 25 secondi. Analizzando per 80 minuti il luogo in cui si trovavano queste persone, è emerso che le goccioline portatrici di contagio possono rimanere nell’aria per un periodo compreso tra gli 8 e i 14 minuti prima di scomparire.

Il focolaio del coro a Washington

I ricercatori stimano che un singolo minuto trascorso a parlare ad alta voce genera almeno mille goccioline contenenti virus. Lo studio ha anche scoperto che un discorso più forte produce un numero maggiore di goccioline, sebbene gli autori abbiano notato che “esiste una sostanziale probabilità che il parlare normale causi la trasmissione di virus nell'aria in ambienti confinati”. Un recente focolaio è stato confermato durante un’esercitazione di un coro nello Stato di Washington, dove 33 partecipanti su 61 sono risultati positivi e altri 22 hanno sviluppato sintomi sospetti. "Le goccioline vocali generate dai portatori asintomatici di SARS-CoV-2 sono sempre più considerate come una probabile modalità di trasmissione della malattia", hanno scritto i ricercatori. Il nuovo studio ha scoperto che le goccioline emesse attraverso la parola si riducono tra il 20% e il 34% delle loro dimensioni originali dopo essere state rilasciate nell'aria. Ciò rallenta la velocità con cui cadono a terra, il che significa che possono rimanere in aria per diversi minuti.


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