Il Coronavirus circolava in Italia prima dell'epidemia: arriva la conferma

Il Covid-19 era presente a Milano già prima del 21 febbraio: un donatore di sangue su 20 (il 4,6%) aveva infatti già sviluppato gli anticorpi. Lo indica uno studio del Policlinico del capoluogo lombardo
Il Coronavirus circolava in Italia prima dell'epidemia: arriva la conferma© EPA
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MILANO - "Il Coronavirus circolava a Milano già prima del 21 febbraio, il giorno in cui è stato trovato il paziente 1 di Codogno. Il 4,6% di 800 donatori di sangue, cioè 1 su 20, aveva infatti già sviluppato gli anticorpi al Covid-19 prima della suddetta data": è quanto emerge da uno studio condotto dal Policlinico del capoluogo lombardo, "prima vera conferma scientifica che nell'area metropolitana era presente un sommerso di persone contagiate, già prima che si verificassero i primi casi di malattia conclamata. E' anche il primo studio sierologico su persone asintomatiche che ci dice chiaramente che siamo ben lontani dall'immunità di gregge", come spiega uno dei coordinatori, Daniele Prati

I benefici del distanziamento sociale

Nel medesimo studio è emerso inoltre che, con il distanziamento sociale obbligatorio, la sieroprevalenza è aumentata dal 4,6% al 7,1%, una pratica che è stata d'aiuto soprattutto per la protezione dei giovani, che hanno avuto il tempo di sviluppare un'immunità a lungo termine. "Lo scopo di questo studio era di esaminare la presenza dell'infezione da SARS-CoV-2 in adulti asintomatici in una delle aree italiane più colpite, e nello stesso tempo raccogliere più elementi possibili per comprendere i fattori di rischio e i valori di laboratorio associati alla malattia", ha spiegato ancora Daniele Prati.


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