"Il Coronavirus non esiste più": scoppia la bufera su Zangrillo

L'opinione espressa dal direttore della terapia intensiva del San Raffaele ha scatenato la reazione di alcuni membri del Comitato tecnico scientifico
"Il Coronavirus non esiste più": scoppia la bufera su Zangrillo
4 min

MILANO - "Il virus clinicamente non esiste più". È questa la frase pronunciata al programma ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3 da Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva dell'ospedale San Raffaele di Milano, che ha scatenato la reazione di alcuni membri del Comitato tecnico scientifico. "Sono sorpreso e sconcertato per le dichiarazioni rese dal Professor Zangrillo - afferma Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità - con frasi quali il 'virus clinicamente non esiste più' e che 'Terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità. Basta semplicemente guardare al numero di nuovi casi di positività a SARS-CoV-2 che vengono confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del nuovo Coronavirus. Aaver incrementato di molto i posti di terapia intensiva è un merito enorme del sistema sanitario nazionale, poiché ha permesso di offrire una risposta clinica a tanti malati che altrimenti non avrebbero potuto essere adeguatamente curati. Inoltre, questi posti rimarranno disponibili per chi in futuro ne avrà bisogno anche per situazioni cliniche diverse da Covid-19".

Zangrillo, annuncio a sorpresa: "Il Coronavirus non esiste più"

Locatelli: "Da Zangrillo dichiarazioni pericolose"

"Dovremmo tutti rallegrarci che le misure di lockdown abbiano prodotto gli effetti sperati contenendo la diffusione epidemica con risparmio di tante vite umane e questo risultato inconfutabile deve spingere a continuare sul percorso della responsabilità dei comportamenti individuali da non disincentivare attraverso dichiarazioni pericolose che dimenticano il dramma vissuto in questo Paese. È altrettanto chiaro, anche a occhi non esperti, che la gestione clinica dei malati è certamente oggi facilitata dal minor numero di casi rispetto a quelli osservati nei giorni di picco e da quanto si è imparato in questi mesi. Questi sono i fatti concreti, il resto opinioni personali", conclude Franco Locatelli.

Zampa: "Non confondiamo le idee agli italiani!"

"Il virus non c'è piu'? È un messaggio sbagliato che rischia di confondere gli italiani. Al Comitato tecnico scientifico va la stima del governo. Secondo alcuni esperti, del virus Covid-19 non ci sarebbe più traccia in giro per l'Italia. Se le cose vanno meglio questo è merito delle misure di lockdown assunte dal governo. In ogni caso, in attesa di evidenze scientifiche a sostegno della tesi della scomparsa del virus, della cui attendibilità saremmo tutti felici, invito invece chi ne fosse certo a non confondere le idee degli italiani, favorendo comportamenti rischiosi dal punto di vista della salute", le parole del sottosegretario alla Salute Sandra Zampa.

Richeldi: "È sbagliato dare messaggi fuorvianti"

"Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza. È indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Non va però scordato che questo è il risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese. "Peraltro è bene ricordare che la circolazione virale è un processo dinamico, per cui la gradualità e la cautela nella ripresa delle attività economiche e sociali devono rimanere la nostra priorità. Soprattutto alla luce delle riaperture del 3 giugno. Del resto, basta vedere come purtroppo la situazione sia molto diversa in Paesi, come Russia, Messico o India, nei quali queste misure non hanno potuto essere così efficaci e non hanno dato i confortanti risultati che vediamo nel nostro Paese", il pensiero dello pneumologo Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico.


© RIPRODUZIONE RISERVATA