Coronavirus, Immuni e l'icona sessista: che bufera! Ecco come cambierà

Il neonato non sarà più in braccio alla mamma ma al papà, e la donna starà davanti al computer
Coronavirus, Immuni e l'icona sessista: che bufera! Ecco come cambierà
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Cambiano le immagini usate per descrivere il funzionamento dell'app Immuni sul sito istituzionale dedicato all'applicazione. Ora il neonato non è più in braccio alla mamma ma al papà ed è la donna e non l'uomo che sta davanti al computer. La modifica messa a punto dopo le critiche bipartisan, accuse di ricorrere agli "stereotipi" del maschio lavoratore e della donna che resta a casa con i figli. Sulla questione era intervenuta anche la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, spiegando che dalla ministra dell'Innovazione, Paola Pisano, aveva già avuto rassicurazioni sul cambio della raffigurazione. Il ministero dell'Innovazione fa sapere che tutta la campagna di comunicazione che sta per essere lanciata sull'app terrà conto di questa revisione.

Immuni, cambiano anche altre icone

Stanno per cambiare anche altre immagini stilizzate, che compaiono sugli screenshot dell'app Immuni. E' il caso del dottore che diventa dottoressa. Sul sito ufficiale dell'app tra i materiali caricati c'è infatti anche il documento che riporta la trasformazione della pagina sull'app status. Lo stetoscopio al collo nella nuova versione lo ha al collo una donna e non più un uomo.

Zaia: "Immuni ha due grandi limiti"

"L'app immuni ha due grandi limiti il primo è che non sa dove finisce il gran bagaglio di dati, il secondo che rischia di mettere in crisi l'ossatura della sanità". Lo ha detto Luca Zaia, Governatore del Veneto, che si è soffermato in particolare sul secondo punto. "L'aspetto mi inquieta, non si è detto agli addetti ai lavori cosa accadrà - ha spiegato -. Nel momento che arriva al cittadino la segnalazioni di probabile positività con l'invito di andare dal medico di base noi non sappiamo cosa in effetti succede, di qui il rischio per l'ossatura della sanità, uno può fare a meno perché non vuole finire in quarantena o non vuole perdere il lavoro, ed ancora i medici che si trovano il cittadino che si presenta dicendo che ha ricevuto il messaggio cosa fanno. Noi che siamo la sanità come possiamo controllare quanto accade non avendo contezza di quanto c'è nei telefonini dei nostri cittadini". "Non è irrilevante - ha sottolineato - perché significa focolaio, significa isolamento, significa tampone e noi non avendo gli elementi non siamo in grado di gestire perché non sappiamo nulla di ciò che accade: un grande lavoro digitale ma poco pratico per chi deve gestire la sanità" ha concluso.

L'app Immuni già scaricata da migliaia di persone

L'app Immuni ha superato i 100mila download in meno d 24 ore dalla sua pubblicazione nei negozi di Google e Apple. L'applicazione volontaria e anonima voluta dal governo italiano, che notifica ai cittadini l'esposizione al coronavirus, ha registrato tra i 100mila e i 500mila download sul Play Store, il negozio di applicazioni per dispositivi Android. Apple non rende noto il numero dei download, ma Immuni risulta al primo posto della classifica delle top app gratuite. Molti italiani hanno quindi deciso di scaricare la app, nonostante il fatto che al momento non sia funzionante. Immuni sarà infatti testata solo a partire dall'8 giugno e solo in 4 regioni italiane - Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia - prima di essere resa operativa su scala nazionale. Il volume dei download è peraltro uno dei fattori che determineranno l'efficacia dell'applicazione: maggiore è il numero, maggiore è la fetta di popolazione monitorata. Secondo fonti sanitarie pugliesi, almeno il 10% della popolazione dovrà scaricare l'app per poter avere dei risultati. Sebbene Immuni non sia ancora operativa, sono molti gli italiani che hanno già lasciato un primo feedback. Le recensioni sono più di 2mila sul negozio di applicazioni di Apple, e superano le 3.500 su quello per dispositivi Android. I pareri ovviamente non entrano nel merito del funzionamento della app, ma spaziano da chi ha avuto qualche difficoltà nell'istallazione a chi ne apprezza l'interfaccia e a chi, infine, sostiene Immuni come strumento per combattere il Covid-19 ed esorta gli altri utenti a scaricarla.


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