BEIRUT (Libano) - Sono almeno 137 i morti e 5.000 i feriti nelle devastanti esplosioni di martedì al porto di Beirut. Lo rende noto il ministero libanese della Sanità. Intanto un aereo militare turco è atterrato con "forniture mediche e altri equipaggiamenti e con a bordo una squadra di soccorritori" per le drammatiche esplosioni di martedì.
Questo primo team, composto da 34 esperti, ha a disposizione tende, mezzi di soccorso e medicine. Tra le forniture sanitarie, ci sono anche strumenti per la lotta al Covid-19. Lo rende noto il ministero della Difesa di Ankara. L'équipe è stata predisposta congiuntamente dal ministero della Salute, dalla protezione civile (Afad) e dalla Mezzaluna rossa turca (Kizilay). Ieri, Ankara aveva annunciato l'intenzione di realizzare anche un ospedale da campo.
Beirut, arrivati gli aiuti dall'Italia
Alle 5 (ora locale) in zona operativa a Beirut è atterrato anche il team di 14 esperti dei vigili del fuoco partito nella tarda serata di ieri dall'aeroporto militare di Pisa, nell'ambito del Meccanismo europeo di protezione civile. Trasportati personale e mezzi con un C-130 dell'Aeronautica Militare, il team si è messo a disposizione delle autorità locali per l'inizio delle operazioni. In Libano i tecnici del Corpo nazionale assicureranno supporto tecnico sul fronte del rischio chimico: con loro hanno infatti speciali dotazioni in possesso dei nuclei NBCR avanzati di Roma, Torino, Venezia e Milano, la capacità di rilevazioni ambientali di sostanze pericolose, nonché la ricognizione esperta per la sicurezza dello scenario.