Coronavirus, Crisanti: "Per la scuola va abbassato limite temperatura di 37,5"

Le parole del Direttore di Microbiologia e Virologia dell'Università di Padova: "I ragazzi di età tra i 5 e i 18 anni hanno sintomatologia lievissima e transitoria"
Coronavirus, Crisanti: "Per la scuola va abbassato limite temperatura di 37,5"
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ROMA - Il professor Andrea Crisanti, Direttore di Microbiologia e Virologia dell'Università di Padova, ad Agorà Rai Tre, condotto da Luisella Costamagna, ha parlato della soglia della febbre per i ragazzi, in vista del rientro a scuola ed evitare un'ulteriore diffusione del coronavirus: "37,5 è stato un livello stabilito per gli adulti. Adesso sappiamo che la maggior parte delle persone o dei ragazzi di età tra i 5 e i 18 anni hanno sintomatologia lievissima e transitoria. Quindi è chiaro che la soglia deve essere abbassata se vogliamo catturare casi che passerebbero quasi inosservati. Va abbassata a 37-37,1".

Coronavirus, parla il professor Crisanti

Sui tempi di arrivo del vaccino contro il Covid-19, "penso si sia creato un cortocircuito mediatico tra le aspettative della popolazione e la politica. Per cui sembrava che questo vaccino sarebbe stato pronto per quest'inverno. Poi adesso ci hanno detto che sarà pronto per la prossima estate, e fra poco ci diranno che dovremo aspettare il 2022. Questo è normale, non è mai stato sviluppato un vaccino in un anno e mezzo". "Il ministro Speranza - ha aggiunto - penso abbia interpretato le aspettative della popolazione e sicuramente in modo molto coraggioso ha investito tantissimi quattrini in questa ricerca, che io raddoppierei proprio perché è difficile fare un vaccino e probabilmente investire tutto quanto in una soluzione pone davanti anche a dei rischi". Nell'ambito delle sperimentazioni, ha proseguito Crisanti spiegando il perché dell'allungamento dei tempi, ogni episodio di reazione avversa come quello verificatosi per il caso del vaccino Oxford, "necessita di estendere il campione, perché bisogna dimostrare che quella persona non si è sentita male a causa del vaccino. Quindi - ha concluso l'esperto - bisogna aumentare quello che si chiama il potere statistico dell'analisi e invece dei 50.000 probabilmente dovranno testare 150.000 persone".


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