"Coronavirus, la riduzione della quarantena non è prudente"

Così Daniela Francisci, direttrice del reparto di Malattie infettive dell'ospedale di Perugia: "Limitare il numero di giorni a 7 comporterebbe una riduzione dei costi sociali ed economici, ma porterebbe ad un aumento del rischio di trasmissione"
"Coronavirus, la riduzione della quarantena non è prudente"© ANSA
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PERUGIA - Daniela Francisci, direttrice della struttura complessa di Malattie infettive dell'ospedale di Perugia, interviene all'Ansa sulla proposta francese di ridurre la quarantena: "In un momento delicato come questo, in prossimità della riapertura delle scuole, non è prudente dimezzare i tempi della quarantena. È allo studio nel nostro Paese la possibilità di portare a dieci i giorni il periodo di quarantena e questo potrebbe essere un più giusto compromesso. La quarantena è una misura che si applica a persone che risultano essere state a stretto contatto con un paziente Covid-19 positivo. Il tempo di incubazione medio dell'infezione è 4-5 giorni ma possono esserci tempistiche più lunghe in una minoranza di soggetti. Si stima che una quarantena di 7 giorni comporterebbe un aumento del rischio di trasmissione dell'infezione in circa il 5-10% dei casi. Per questo l'Ufficio europeo dell'Oms continua a raccomandare una quarantena di 14 giorni. Certo, limitare il numero di giorni a 7 comporterebbe una riduzione dei costi sociali ed economici del Paese e migliorerebbe l'accettazione e l'aderenza a questa misura di contenimento, ma inevitabilmente porterebbe ad un aumento del rischio di trasmissione".


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