Coronavirus, Berlusconi dimesso dal San Raffaele: "La mia prova più dura"

Il leader di Forza Italia ha ricevuto diversi applausi da alcuni sostenitori che lo hanno atteso in cortile
Coronavirus, Berlusconi dimesso dal San Raffaele: "La mia prova più dura"
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MILANO - Appena uscito dal padiglione D del San Raffaele di Milano, Silvio Berlusconi ha ricevuto diversi applausi da alcuni sostenitori che lo hanno atteso in cortile. In tanti si sono anche affacciati alle finestre dei padiglioni vicini dell'ospedale. Il Cavaliere è uscito indossando la mascherina, in abito blu e camicia azzurra e cravatta blu a pois colorati. "Grazie per essere qui, è stata la prova più pericolosa della mia vita. Anche questa volta l'ho scampata. La condivisione che ho sentito attorno a me mi ha consentito di superare i momenti più difficili, che sono stati tanti nei primi tre giorni".

Berlusconi dimesso dal San Raffaele

C'è stato modo anche di parlare del Paese, colpito dal coronavirus: "L'Italia non può restare ferma, sarebbe una catastrofe economica senza precedenti. Oggi è il giorno in cui milioni di bambini tornano a scuola: è una notizia positiva, segno di ritorno alla normalità, ma è un passaggio delicatissimo. Rivolgo agli studenti un affettuoso in bocca al lupo e un forte richiamo al rispetto rigoroso delle regole sanitarie. Fatelo per voi stessi, per i vostri nonni, insegnanti e genitori che potreste contagiare".

"La mia carica virale tra le più alte"

Silvio Berlusconi, uscendo dal San Raffaele di Milano, ha anche ringraziato della vicinanza ricevuta da parte di "tanti rappresentanti delle istituzioni, a cominciare dal presidente Mattarella, e anche da moltissimi cittadini estranei alla politica. Da tanti sostenitori ma anche da tanti avversari politici". Poi ha aggiunto: "Il professor Clementi ha studiato il mio tampone ed è sorpreso dall'entità della carica virale, la più alta tra le decine di migliaia conservate al San Raffaele. Fortunatamente quando me lo hanno comunicato ero già nella fase di recupero della polmonite bilaterale, che mi rendeva tra i soggetti più a rischio". 


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