Bassetti: "La letalità del Covid oggi è quasi azzerata"

Il direttore della clinica di malattie infettive del San Martino di Genova: “Non significa dire che va tutto bene, ma si tratta di dare un messaggio di speranza perché abbiamo gli strumenti e sappiamo come usarli”
Bassetti: "La letalità del Covid oggi è quasi azzerata"
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"Stiamo vivendo la coda della prima ondata. Tra i contagiati, oggi lo 0,4-0,5% va in terapia intensiva, dove viene portato un paziente instabile a livello di respirazione o circolazione”. Così Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del San Martino di Genova, a Domenica In. “Non è detto che tutti quelli che vanno in terapia intensiva siano intubati o siano nell’anticamera della morte. Oggi ci sono circa 400 ricoverati in terapia intensiva, in primavera ne avevamo 4200. In reparto abbiamo 24 posti letto, sono occupati 21. Oggi i malati ricoverati hanno un'età media simile a quella dei ricoverati di marzo-aprile. I contagi magari riguardano soprattutto i giovani, ma in ospedale arrivano sempre persone in là con gli anni. I ricoveri hanno una durata più breve, per la capacità di gestire la malattia: in 7-8 giorni massimo abbiamo il paziente dimesso, o a casa o in strutture di secondo livello”.

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Bassetti: “Letalità azzerata”

La letalità è praticamente azzerata: al San Martino, da quando abbiamo avuto il secondo picco, abbiamo avuto oltre 100 ricoveri e un solo decesso, che è sempre tanto. Ma la situazione è diversa rispetto a marzo-aprile. Non significa dire che va tutto bene, ma si tratta di dare un messaggio di speranza perché abbiamo gli strumenti e sappiamo come usarli. Bisogna rispettare le misure, bisogna essere buoni cittadini ma non bisogna avere paura. Stiamo utilizzando un farmaco antivirale, il remdesivir, e utilizziamo altri farmaci accessori, come cortisone e eparina. L’anticorpo monoclonale cambierà il paradigma di trattamento".


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