Covid, la nuova mappa dell'Italia: chi entra e chi esce dalla zona rossa

Sulla base degli ultimi dati, diverse regioni potrebbero cambiare "colore" e restrizioni entro novembre
Covid, la nuova mappa dell'Italia: chi entra e chi esce dalla zona rossa
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I nuovi colori dell'Italia dettati dalla pandemia (giallo, arancione e rosso) potrebbero cambiare in breve tempo regione di "residenza", al mutare dei dati relativi ai contagi, alle terapie intensive e ai decessi. L'Abruzzo, su decisione del governatore Marco Marsilio si tingerà di rosso da domani, accompagnato probabilmente da Puglia e Liguria. Percorso quasi segnato anche per quanto riguarda il Veneto di Luca Zaia, che andrebbe verso l'arancione. Alcune singole province sperano invece in un alleggerimento delle restrizioni: le favorite sono Bergamo e Brescia, la cui situazione è ben diversa rispetto, ad esempio, a quella di Milano.

Dal 20 novembre nuove valutazioni per cinque regioni

Dal 20 novembre saranno sottoposte a nuove valutazioni l'intera Lombardia, il Piemonte, la Calabria, la Valle d'Aosta e l'Alto Adige. In caso di dati rassicuranti, quindi , in queste regioni le misure potrebbero essere ridotte dal 27 novembre. Per Toscana e Campania, invece, il limite temporale si sposta all'11 dicembre. Nulla è ancora deciso, anche perché nonostante le proteste di alcuni presidenti regionali nei confronti delle scelte del Governo centrale, il passaggio da rosso ad arancione deve essere giustificato da un miglioramento pandemico costante ed accertato. Senza rischiare, per essere troppo avventati di dover poi tornare indietro. Il Lazio resta in zona gialla, come Sardegna e Molise, ma resta osservato speciale.

Bufera sui parametri usati per decidere il colore

Per assegnare ogni Regione a una fascia di rischio sono utilizzati criteri individuati dal Comitato Tecnico Scientifico e dal Ministero della Salute. Si tratta di 21 parametri stilati per tenere sotto controllo l’andamento del rischio sanitario e divisi in tre categorie: indicatori sulla capacità di monitoraggio; sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti; sui risultati relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari.

Questi 21 parametri però potrebbero essere rivisti. Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha twittato: "I 21 parametri per definire le misure restrittive utili al contenimento #Covid_19 vanno rivisti. Consenso unanime alla proposta del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga nella Conferenza delle Regioni di oggi. Ora il confronto con il Governo".

Nardella: "Modello dei colori? Il migliore possibile"

"Mi pare che il Governo stia dicendo che la situazione sanitaria è molto critica, quindi non credo che stia nascondendo il pericolo. Penso che qualunque modello abbia dei limiti, anche quello dei colori può averli, però secondo me è il meno peggio, perché ha degli automatismi che si basano su dei criteri che non sono elaborati politicamente ma vengono proprio dalle Regioni". Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenuto alla trasmissione "L'aria che tira" su La7.  "Sono le Regioni - ha aggiunto - che mandano questi dati al Governo. In più mi risulta che i 21 parametri su cui si basa la collocazione nel colore sono stati concordati dalle Regioni con le autorità sanitarie nazionali"


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