Sport senza Frontiere in campo per i più fragili: tutte le attività

L'ultimo Dpcm che ha chiuso di fatto lo sport non di interesse nazionale, taglia fuori fasce di popolazione giovane e bisognose di sostegno. Scende in campo Ssf.
Sport senza Frontiere in campo per i più fragili: tutte le attività
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L'ultimo Dpcm ha di fatto chiuso lo sport, chiudendo piscine e palestre e sospendendo quelle attività non di interesse nazionale e internazionale. Dunque lo sport si ferma, ma il contatto con i bambini non si interrompe. Le strategie di Sport Senza Frontiere per continuare a garantire l’attivita? sportiva e il supporto socio-economico ai bambini e le famiglie in questa nuova fase emergenziale sono attive. Le ultime misure restrittive, in modo particolare, hanno colpito gli oltre 400 bambini in situazione di disagio e le loro famiglie di Roma, Napoli, Milano, Torino, Bergamo e Trento seguiti da Sport Senza Frontiere. I ragazzi, in tempi “normali” inseriti in programmi sportivi svolti regolarmente piu? volte a settimana, vengono prelevati presso il proprio domicilio e seguiti dal punto di vista psico-sanitario attraverso visite mediche periodiche. Ora che lo sport si deve nuovamente fermare, viene a mancare quello strumento che per SSF e? il metodo principale per favorire aggregazione e inclusione sociale. Per non lasciare soli i bambini ed evitare che il loro isolamento sociale aumenti, la Onlus, da piu? di 9 anni attiva in aree di rischio delle periferie di varie grandi citta? italiane, ha attivato percorsi alternativi per permettere loro di continuare a svolgere attivita? sportiva e, soprattutto, restare in contatto con operatori ed educatori.

«All’indomani dell’ultimo DPCM, ci siamo messi immediatamente al lavoro per studiare nuove vie per non perdere il contatto con i nostri ragazzi e fargli proseguire, anche se in forme diverse e piu? limitate, l’attivita? sportiva - ha dichiarato Alessandro Tappa, presidente di Sport Senza Frontiere - Abbiamo spostato i bambini che frequentavano piscine o altri sport non praticabili, su attivita? consentite all’aperto. Le societa? sportive della nostra Rete Solidale stanno cambiando la tipologia di allenamento e abbiamo attivato piccoli gruppi di addestramento individuale. Al momento sono oltre 60 quelli che hanno ripreso a fare sport. Ovviamente a Milano e Bergamo le difficolta? sono maggiori ed e? li? che abbiamo ulteriormente rafforzato l’intervento dei nostri psicologi per contenere ansie e paure e far sentire la nostra costante vicinanza».

«Da qualche settimana – aggiunge Tappa - garantiamo attivita? di aiuto compiti e ripetizioni per i beneficiari con tutor di progetto e volontari, sostegno psicologico alla genitorialita? e counselling psicologicoairagazzi. Abbiamo attivato Laboratori webinar di educazione alimentare, conil supporto del Dipartimento di Biomedicina di Roma-Tor Vergata e Laboratori webinar di educazione digitale. Ma stiamo facendo di tutto per aprire Laboratori creativi, da realizzare all’aperto, negli spazi messi a disposizione dalle Associazioni Sportive della nostra rete solidale, finalizzati all’attivazione delle emozioni e alla loro consapevolezza».

Continua, inoltre, la consegna di beni di prima necessita? (alimenti, presidi sanitari) e di materiale didattico alle famiglie SSF piu? disagiate. In particolare, grazie al progetto Wind “cartella sospesa”, e? stato consegnato tutto il materiale didattico necessario a 130 bambini della scuola primaria e 116 bambini della scuola media. A Roma e? stata attivata l’Educativa domiciliare: i tutor si recano presso le mura domestiche dei beneficiari e, in una situazione intima di ascolto, viene suggellato il Patto educativo con le famiglie.


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