Cardiologi in allarme: “Rischiamo più morti per infarto che per Coronavirus”

La Foce: “Posti letto ridotti per curare i pazienti Covid, è una situazione gravissima”
Cardiologi in allarme: “Rischiamo più morti per infarto che per Coronavirus”© ANSA
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Un allarme che arriva forte e chiaro. La pandemia Coronavirus ha trasformato il modus operandi degli ospedali italiani, i posti letto e le terapie intensive scarseggiano da Nord a Sud. "Denunciamo la gravissima situazione che si sta determinando negli ospedali a danno dei pazienti cardiologici - spiega la Foce, la Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi - Dalla Lombardia alla Sicilia vengono ridotti i posti letto cardiologici per fare posto ai pazienti Covid, addirittura vengono chiuse intere unità di terapia intensiva cardiologica e convertite in terapie intensive Covid. Il rischio concreto è di avere nelle prossime settimane più morti per infarto che per Covid”.

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Foce: “Chiediamo al Governo degli atti formali”

L'infarto, spiegano gli specialisti, è "tempo-dipendente e va garantita l'operatività delle strutture". Ciò vuol dire, chiariscono il vicepresidente Foce Ciro Indolfi e il segretario Francesco Romeo, che la "tempestività dell'intervento fa la differenza fra la vita e la morte. Non possiamo permettere il depotenziamento dei centri". Il presidente Foce Francesco Cognetti lancia dunque l’allerta: "Assistiamo con grande preoccupazione alla sottrazione di chance di cura, che rischia di vanificare vent'anni di progressi nella riduzione della mortalità per questi pazienti. Chiediamo al Governo di stilare atti formali di indirizzo e coordinamento, per porre un argine a questa situazione. Uno dei punti irrinunciabili per la tutela delle persone con malattie oncologiche e cardiologiche, alla cui realizzazione è chiamato a lavorare il Tavolo Tecnico fra il Governo e Foce da poco istituito, riguarda proprio la garanzia della piena operatività di tutte le strutture di oncologia medica, cardiologia e ematologia, anche a livello ambulatoriale".


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